Roma, 28 gennaio 2014 - Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si sarebbero sentiti oggi al telefono per un nuovo punto sulla legge elettorale. Le voci non sono state confermate, ma nemmeno smentite, sia da fonti del Pd sia di Forza Italia. Le stesse fonti di FI, poi, insistono su un possibile faccia a faccia tra il segretario del Pd e l’ex premier che potrebbe tenersi domani a Roma. L’incontro però “non risulta” al Partito democratico.

Nel corso delle telefonate si sarebbe raggiunta una base d’accordo che prevede la soglia per l’accesso al secondo turno al 37-38 per cento e la reintroduzione della norma Salva Lega.

Nell’intesa raggiunta nel corso dei contatti telefonici del pomeriggio, sarebbero previste anche le primarie regolate per legge, ma non obbligatorie. Non cambia invece la soglia per i piccoli partiti, fissata al 5 per cento, e non è prevista l’introduzione delle preferenze. Per quanto riguarda la definizione dei collegi, Renzi e Berlusconi avrebbero concordato di affidare la relativa delega al governo, ma secondo una tempistica inferiore ai tre mesi precedentemente preventivati.

RENZI - “Credo che il problema non sia fare un nuovo incontro, il problema è se riusciamo a stringere adesso e anche se riusciamo a vincere le procedure parlamentari, che mi confermano una volta di più, per come sono complicate e farraginose, che bisogna superarlo il bicameralismo perfetto”, dice il segretario del Pd rispondendo, in un’intervista a Ballarò, a una domanda su un possibile nuovo incontro con Silvio Berlusconi.


“Siamo veramente a un passo, è lì, siamo lì pronti a chiudere perché questa legge elettorale, il cambio delle regole, le riforme costituzionali valgono più di una finanziaria, sono soldi e credibilità per l’Italia”, sottolinea. “Come si fa a buttar via questa occasione, veramente mi dispiacerebbe, sarebbe anche un modo per tradire i tre milioni di italiani che sono andati a votare alle primarie”, chiarisce.

ALFANO - ‘’Discutiamo, bene, di legge elettorale ma gli italiani non mangiano quella. Ora dobbiamo dedicarci al governo che non può subire un piccolo maquillage’’, avverte Angelino Alfano che non molla la presa sul Pd e chiede a Matteo Renzi di mettere suoi uomini nel nuovo esecutivo.

Il leader Ncd, dallo studio di Porta a porta, pungola il segretario Pd e dice: ‘’Il governo deve essere nuovo e deve vedere protagonista Renzi’’. Il che vuol dire, chiarisce, che ‘’o il Pd offre una leadership, quella di Letta, sostenuta da Renzi o non vale la pena di continuare ed è meglio andare al voto’’.

Alfano avverte che l’Ncd è ‘’indisponibile a sostenere il governo con minore affetto di quello dimostrato dal Pd’’ ma avanza una precisa richiesta al Nazareno: ‘’Ci vogliono ministri riconducibili a Renzi’’, dice Alfano a Vespa che sintetizza la formula con la richiesta che il nuovo segretario Pd ‘’si sporchi le mani’’ con un coinvolgimento chiaramente diretto a lui nel nuovo esecutivo ipotizzato da Alfano.

Il vicepremier non chiude sulla cosiddetta norma salva-Lega e, durante ‘Porta a porta’, spiega: “Dipende dall’equilibrio generale delle soglie di accesso in Parlamento. Se tutto si regola con intelligenza ed equilibrio può andar bene”. Alfano spiega cosa intende: “Se tieni fuori chi ha preso un milione e mezzo di voti e fai entrare chi ne ha presi 600mila, allora ci sarebbe un’ingiustizia”.

Con Berlusconi “nemici mai, alleati speriamo perché il nostro obiettivo è far rinascere il centrodestra”, dice anche il leader di Ncd.

IN AULA IL 30 GENNAIO - Intanto la riforma della legge elettorale approderà in Aula alla Camera giovedì 30 gennaio, in seduta pomeridiana. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo.

EMENDAMENTI - La Commissione Affari costituzionali della Camera ha proceduto all’esame dell’ammissibilità degli emendamenti. Dei 318 depositati ieri, sono stati dichiarati ammissibili circa 250 proposte di modifica al testo dell’Italicum.

Il Pd ha ritirato la gran parte dei suoi emendamenti, confermando invece solo quelli sull’innalzamento della soglia per il premio di maggioranza dal 35 al 38%, sulla delega al governo per la definizione dei nuovi collegi e sulle primarie facoltative.

SOLO PD HA RITIRATO, SALVO I TRE, I SUOI EMENDAMENTI - Il Pd, come già annunciato nella tarda serata di ieri, ha ritirato la maggior parte dei suoi emendamenti, confermando solo i tre relativi all’innalzamento della soglia di sbarramento per accedere al premio di maggioranza dal 35 al 38%, alle primarie facoltative e alla delega al governo per la ridefinizione dei collegi. Forza Italia, invece, ha mantenuto tutti gli emendamenti depositati. L’unico gruppo che in commissione Affari costituzionali della Camera ha ritirato gli emendamenti depositati è il Pd. Lo conferma il presidente della commissione, Francesco Paolo Sisto (FI). “Allo stato - riferisce Sisto - sono stati ritirati solo gli emendamenti del Pd. In tutto, quelli ammessi, sono circa 250-260”. La commissione tornerà a riunirsi 20 minuti dopo il termine dell’Aula con seduta notturna.

GRILLO, NUOVO SONDAGGIO: SUI COLLEGI - Secondo sondaggio sui modelli di legge elettorale per il Movimento cinque stelle. Sul sito di Beppe grillo da stamane è pubblicato il seconto test tra i sostenitori del movimento per decidere il tipo di collegio. “Oggi gli iscritti ceritificati votano per il secondo punto della legge elettorale del M5S dopo la scelta tra proporzionale e maggioritario che ha visto prevalere il proporzionale - si legge in un post - Il punto di oggi riguarda i collegi. E’ possibile scegliere tra: collegio uninominale, collegio unico nazionale o collegio intermedio. Il professor Aldo Giannulli in un video ha argomentato i pro e i contro delle tre possibilità e ha risposto alle domande durante l’ultima settimana sul suo blog e via mail. Se vuoi puoi vedere (o rivedere) la registrazione prima del voto”. Il sistema di votazione sarà attivo oggi martedì 28 gennaio dalle ore 10:00 alle ore 19:00, informa il blog.