ROMA, 16 febbraio 2014 - Le parole di Alfano contro Berlusconi non sono rimaste a lungo senza reazioni. Tra i primi a replicare all'accusa di essere 'inutile idiota' è il nuovo consigliere del Cavaliere, Giovanni Toti: “Non mi sento un inutile idiota. Se ci sono troppe persone inutili, Alfano dovrebbe guardarsi mentre lo dice visto che qualche responsabilità ce l’ha avuta in Fi”, replica parlando a ‘In mezz’ora’.

“Alfano dice che non riconosce più Berlusconi. Ma mi chiedo quanto Berlusconi possa aver riconosciuto Alfano quando è rimasto al governo dividendo i moderati”, ha concluso Toti.

IL DISGUSTO DELLA BIANCOFIORE - Michaela Biancofiore ha attaccato Angelino Alfano per le dichiarazioni di questa mattina. "Sono stupefatta e lasciatemi dire anche disgustata, nell’ascoltare Angelino Alfano che dalla riunione degli amministratori locali di Ncd sta tirando fuori la sua vera essenza, i suoi veri sentimenti di livore, rancore e ingratitudine nei confronti di tutti e in particolare di Silvio Berlusconi già manifestati all’epoca delle primarie, salvo poi fare velocemente marcia indietro per opportunismo e convenienza”, ha spiegato la responsabile Risorse umane di Forza Italia.

“La verità viene sempre a galla e la sindrome rancorosa del beneficiato ha mietuto l’ennesima vittima che nulla ha a che fare con citati maltrattamenti o calci visto che lui e i suoi sottoposti sono quelli che hanno avuto più carezze, più potere e quindi più introiti grazie a Silvio Berlusconi e agli italiani che non li hanno, peraltro, mai votati ma che si sono fidati della fiducia che in loro riponeva il leader di centro destra”, ha proseguito.

Che credibilità pensa di avere oggi Alfano, quello che tutti ricordano per aver sgomitato, blandito e fagocitato tutti pur di avere un posto al sole accanto a Berlusconi e che tutti temevano essere quello che poi si e’ rivelato: un parricida politico conclamato che ha scavalcato tutti i suoi mentori da La Loggia a Micciché passando per Berlusconi appunto”, ha insistito Biancofiore.

Quando Alfano insulta tutti quelli accanto a Berlusconi, con i quali ha amorevolmente governato il partito e condiviso tutto, dimentica che il primo inter pares è stato lui quindi, di fatto, rivolge a sé stesso ogni riferimento all’inutilità che infatti sta venendo a galla e lo confermeranno le urne”, ha proseguito.
“La cattiveria politica che sprigiona oggi da tutti i pori è peraltro sostanziata dalla consapevolezza che poteva essere lui il Renzi del centro destra e come il suo amico Letta si è suicidato e oggi è arso da un’invidia straripante”, ha concluso.