Roma, 17 febbraio 2014 - Matteo Renzi è incaricato di formare il nuovo governo. Dopo la crisi avviata la settimana scorsa con le dimissioni di Enrico Letta e le consultazioni rapide al Quirinale, oggi il segretario del Pd è arrivato in Quirinale guidando una Giulietta bianca dieci minuti prima dell'appuntamento con il presidente Giorgio Napolitano. Accanto a lui, il capo ufficio stampa del Pd Filippo Sensi.

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INCARICO CON RISERVA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affidato al segretario del Pd, Matteo Renzi, l’incarico di formare l'esecutivo. Lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale, Donato Marra (VIDEO), al termine del colloquio durato poco meno di un'ora e mezza. "Il presidente del Consiglio incaricato si è riservato di accettare", ha aggiunto.

STAFFETTA LETTI-RENZI: L'IRONIA DI CROZZA

Il premier in pectore è poi antato in Senato e poi alla  Camera per incontrare i presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini. Poco dopo le 14 Renzi è partito in treno per Firenze per partecipare al Consiglio comunale. "Andate avanti come se niente fosse", ha detto il primo cittadino.

LA ROAD MAP DEL LEADER PD - Renzi esce e dal podio in legno scuro, spiega che ha accettato questa “sfida” a cui risponderà mettendo “in questa difficile situazione l’energia e impegno di cui sarò, saremo campaci”. Un concetto ripreso al termine del suo primo discorso in cui sottolinea anche la parola “coraggio”.
“Ci prendiamo il tempo necessario, sapendo che fuori da qui c’è un senso di urgenza delicato, ma è altrettanto vero che un’orizzonte di legislatura necessita di qualche giorno di tempo per arrivare a sciogliere la riserva”, ha detto poi Renzi. Che poi ha rivolto un invito alla responsabilità alle forze di maggioranza che sosterranno al governo come a tutte le altre che accompagneranno il percorso delle riforme: “E’ fondamentale che le forze della maggioranza, per quanto riguarda il governo, e di tutto l’arco costituzionale, per quanto riguarda le riforme, siano ben consapevoli dei prossimi passaggi”. Questo “significa avere nelle prossime ore una straordinaria attenzione ai contenuti e alle scelte da fare”, sia in termini di programmi che di ministri, su alcuni dei quali la triangolazione con il Colle e con Bruxelles sara’ inevitabile.

Matteo Renzi ha anche già dettato la sua ‘road map’ per l’azione di governo. “Entro il mese di febbraio compiremo un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorale da portare all’attenzione del parlamento”. E poi, “subito dopo, immediatamente, nel mese di marzo la riforma del lavoro, in aprile la riforma della pubblica amministrazione e in maggio quella del fisco". Il premier incaricato si e’ posto come orizzonte dunque il 2018.

L'HASTAG DI GIORNATA -  Questa è "la volta buona", Matteo Renzi ne è sicuro e lo scrive su twitter: "Con  tutta l’energia e il coraggio che abbiamo #lavoltabuona".

BLAIR APPLAUDE - "Le sfide sono assolutamente formidabili, ma Matteo ha il dinamismo, la creatività e la forza per farcela, con la combinazione di realismo e idealismo necessari per i tempi che viviamo". E' il commento di Tony Blair all’Ansa.

COTTARELLI A DISPOSIZIONE - “Io ho un contratto di tre anni per la revisione della spesa, la mia posizione non è sottoposta allo spoil system ma sono il primo a dire che se vogliono qualcun altro mi faccio da parte”, ha affermato Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la spending review, a chi gli chiedeva se con il cambio di governo fosse confermato il suo incarico.

Cottarelli ha spiegato di non aver avuto alcun contatto con il neo-premier incaricato Matteo Renzi. A chi gli chiedeva se con un governo più politico il suo piano di spending review fosse ora in salita, Cottarelli ha risposto: “Io faccio un lavoro da tecnico, faccio le mie proposte ed è giusto poi che sia la politica a decidere come utilizzare le risorse che vengono dalla revisione di spesa”.

AGNESE  RESTA A CASA - (leggi la nostra intervista) La moglie Agnese Landin, ospite a l'Aria che tira su La7, confessa di sentire "una grande responsabilità, perché lo è, però nello stesso tempo sono anche fiduciosa e certa che se riceverà questo incarico lo farà con la serietà, l’impegno e l’entusiasmo che lo hanno sempre contraddistinto in tutte le cose”. Per ora, nessun trasferimento a Roma per lei. “Ho una famiglia cui devo innanzitutto far attutire il colpo”, ha sottolineato.

E racconta: "ll figlio più grande quasi lo prende un po’ in giro, ci scherza su. Ancora gli altri devono capire veramente di cosa si tratta. Si tratterà di spiegare loro nella maniera migliore che il babbo va a fare una grande cosa per tanti altri ragazzi e bambini come loro e che se lo vedranno un po’ meno capiranno che sta facendo, spera, del bene per tanti”. E a proposito di bambini, Renzi arrivando a palazzo Madama per incontrare il presidente del Senato Pietro Grasso si è avvicinato a una scolaresca che sostava sui gradini della chiesa. Breve scambio di battute con i bambini che vengono dall’Abruzzo, un ‘cinque' scambiato con un paio di studenti e poi Renzi è entrato a palazzo Madama.

MANIFESTAZIONE FDI - Un gruppo di manifestanti di Fratelli d’Italia, guidati da Giorgia Meloni, hanno protestato davanti al Quirinale al grido di: "Elezioni, elezioni". L’iniziativa, con bandiere tricolore e stendardi del partito, ha preso il via pochi minuti dopo l’ingresso di Matteo Renzi nel palazzo della presidenza della Repubblica per ricevere l’incarico. Tra i cartelli esibiti, anche una citazione dello stesso Renzi: "Non sarò mai presidente del Consiglio senza essere eletto". I manifestanti sventolano tessere elettorali. "Se Renzi vuole fare il presidente del Consiglio - dice la Meloni - deve farsi eleggere dal popolo, serve una legge una legge elettorale decente e poi il voto. Continueremo a protestare contro il terzo Governo deciso sulla testa degli italiani".