Roma, 19 febbraio 2014 - Rush finale per il premier incaricato Matteo Renzi, che dopo la fitta giornata di consultazioni di ieri, oggi ha incontrato Forza Italia, con Berlusconi in delegazione, poi i rappresentanti del Pd e infine l'infuocato streaming-show con il Movimento 5 Stelle, nel quale ha parlato solo Beppe Grillo reduce dal comizio a Sanremo. Renzi si è anche recato a via Nazionale dove per quasi un’ora è stato a colloquio con il Governatore della Banca di Italia Ignazio Visco. Alla fine è salito al Quirinale per relazionare sull'esito degli incontri al presidente Napolitano.

AL QUIRINALE - Un colloquio, quest'ultimo, definito da fonti del Nazareno molto positivo. "Siamo molto avanti con il lavoro, con qualche nodo ancora da sciogliere", avrebbe commentato lo stesso premier incaricato facendo il punto della situazione insieme a Graziano Delrio. Durante l’incontro con Napolitano - riferiscono le stesse fonti - si sarebbe entrati molto nel merito delle cose in vista della nascita dell’esecutivo.

IL CONSUNTIVO DELLA MATTINA - Un primo consuntivo Renzi l'aveva tirato al termine della mattinata davanti alla stampa. "Capisco che oggi avreste dovuto pagare il bligietto però state tranquilli...", ha scherzato Matteo Renzi dopo il faccia a faccia con Grillo. "Quasi tutti gli incontri delle consultazioni, sono stati molto seri. Indovinate voi quale non lo è stato?", ha chiesto Renzi. E ha insistito: "Mi è dispiaciuto per Grillo, ero abbastanza imbarazzato: capisco la difficoltà di prevendita e di consenso ma milioni di italiani gli hanno dato la fiducia. Vedevo le facce imbarazzate dei suoi accanto quando provavamo a entrare nel merito, non ha accettato il dialogo. Mi aspettavo qualcosa di più soprattutto per lui e voglio mandare un abbraccio ai milioni di italiani che lo hanno votato. Cercheremo di realizzare anche per voi il cambiamento nonostante il vostro capo non abbia il desiderio, abbia paura, scappi".

IL TIMING DEL PREMIER INCARICATO

"Penso di poter sciogliere la riserva nella giornata di sabato", ha spiegato, e presentarmi alle Camere per la fiducia "a partire da lunedì della settimana prossima". Poi ha illustrato i punti del programma per i prossimi mesi e l’elenco comprende anche la giustizia. Il premier incaricato ha spiegato che si partirà dai "tagli ai costi politica", poi si proseguirà "con le riforme costituzionali e istituzionali", quindi "a partire dal mese di marzo i problemi del mondo del lavoro". Renzi ha aggiunto: "Tra aprile e maggio fisco e pubblica amministrazione e poi tutti i temi legati all’organizzazione della giustizia in questo paese. Il tutto per arrivare a luglio all’appuntamento del semestre europeo con l’Italia in grado di raccontare cosa chiediamo all’Europa".

SHOW IN STREAMING - Le maggiori sorprese della giornata lo ha riservato l'incandiscente incontro con la delegazione del M5S. "Tu rappresenti le banche, i poteri forti, sei una persona non credibile": è stato l’incipit del discorso fatto da Beppe Grillo a Matteo Renzi. Un faccia a faccia breve e fulminate in diretta streaming, con scintille fin dall’inizio (VIDEO).

Tra i due ha parlato di più il comico. "Tu dici cose bellissime, vai in giro con il camper, no la scorta.. Ma no, non ti faccio parlare", attacca fin dal primo istante, "In noi c’e’ totale indignazione e non ci interessa ciò che tu rappresenti, il sistema che rappresenti. Non ci interessa".

"Non è un trailer del tuo show", ha replicato Renzi, "Facciamo un po’ per uno, è un problema di correttezza". Niente da fare. E’ quasi un monologo. "Beppe, perdonami. Stai cercando di provocare", lo ha interrotto Renzi, tentando anche una carta distensiva: "Sono uno di quelli che pagavano il biglietto per venire a vedere il tuo spettacolo". L’altro però ha continuato anche quando il sindaco lo ha esortato alzando la voce: "Esci da questo blog, da questo streaming...". "E’ finita, caro" è stato l'inevitabile l’epilogo, con stretta di mano da cui trasuda freddezza. Grillo si è alzato e se ne è andato nella stanza accanto, a strigliare i giornalisti (VIDEO).

GRILLO TWITTA - "Me lo avete chiesto voi. Sto andando a Roma a incontrare Renzie. Vinciamo noi", aveva scritto Grillo su twitter prima dell'incontro. Poi, un'ora prima della diretta streaming, Grillo mobilita i militanti M5S con l’hashtag su Twitter ‘#sfiduciamoRenzie’

MA I 5 STELLE SI SPACCANO - Lo show, comunque, ha suscitato reazioni contrastanti, dividendo il popolo dei '5 Stelle' sia nelle Aule parlamentari che la base sul web. Quatro senatori, cosiddetti 'dissidenti', hanno anche diffuso una nota congiunta criticando Grillo per il mancato confronto.

BERLUSCONI - (GUARDA IL VIDEO) E’ durato circa un’ora e un quarto l’incontro tra Renzi e la delegazione di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Che all'uscita ne fa un resoconto dettagliato. "Il Paese ha assolutamente bisogno di diventare un Paese governabile, cosa che oggi non è - ha esordito Berlusconi - Lo posso dire essendo stato presidente del Cosniglio per anni. Io credo che sia assolutamente importante rivedere l’assetto costituzionale per dare al presidente del Consiglio gli stessi poteri che hanno i suoi colleghi in altri Paesi".

E ancora: "Abbiamo dato al presidente incaricato la nostra assoluta disponibilità a lavorare insieme e ad approvare in parlamento le riforme" ma "siamo all’opposizione". "Anche la Corte costituzionale va modificata - è stata la stoccata del Cavaliere - non si può lasciare al capo dello Stato la prerogativa di nominare cinque membri. Oggi la Corte costituzionale da istituzione di garanzia è diventato un organo politico della sinistra".

"Non ci sono possibilità di cambiamenti sulla legge elettorale - ha ribadito il leader di FI - perché è stata già una decisione sofferta e ci sono stati già dei cambiamenti sugli sbarramenti che per noi non dovevano essere così bassi". "Auguriamo buon lavoro al premier incaricato e al suo team, siamo anche d’accordo per un ringiovanimento della squadra di governo. Oggi ho incontrato un premier che ha la metà dei miei anni e questo è un buon segnale anche per il rinnovamento della classe dirigente".

E sul semestre europeo: "Ho detto a Renzi di non preoccuparsi: è solo un incarico onorifico". Poi attacca la par condicio: "è una legge che va verso il frazionamento delle presenze in parlamento, il contrario di ciò di cui c’è bisogno". Poi ha insistito sul presidenzialismo: "Un’altra delle riforme su cui saremmo disponibili e in cui crediamo assolutamente è quella della elezione diretta del presidente della Repubblica da parte dei cittadini". Di certo una camera sola basta: "c’è davvero una esigenza immediata e assoluta di avere una sola Camera che approvi i disegni di legge, possibilmente ridotta nel numero dei componenti come noi avevamo già attuato nel 2006. Poi un disgraziato referendum sostenuto dalla sinistra annullò quelle riforme che sarebbero già in vigore".

"A questa Camera unica che deve approvare le leggi - ha concluso - sia dato un tempo massimo che, secondo me, deve essere lo stesso che vale per i decreti e cioè 120 giorni".

DELEGAZIONE PD - "Abbiamo svolto un colloquio assolutamente positivo con Renzi molto impegnato e determinato per provare a costruire un governo di svolta. A Renzi abbiamo espresso la condivisone del Pd rispetto a sfida che ha davanti", ha detto il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza al termine delle consultazioni con il premier incaricato. 

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L'APPELLO DI RUBBIA - "Credo che Renzi debba preoccuparsi anche della ricerca perché la ricerca è la chiave per produrre innovazione e ricchezza", ha detto oggi a Roma il Nobel e senatore a vita Carlo Rubbia, al termine dei lavori della Commissione Istruzione del Senato dedicati alla ricerca scientifica.

Innovazione e competitività sono, per Rubbia, le carte sulle quali l’Italia deve scommettere per lo sviluppo. "In particolare lo sviluppo della ricerca industriale ha bisogno di supporto - osserva Rubbia - Oggi vediamo che la ricerca industriale in Italia ha un ragionevole finanziamento da parte dello Stato, ma finanziamenti privati inferiori rispetto a quelli di altri Paesi, come Germania e Francia".

LE RICHIESTE DEL VATICANO - In tutto ciò va segnalato anche il commento del Vaticano, con il segretario di Stato della Santa Sede, monsignor. Pietro Parolin, che ha espressamente parlato dell’esecutivo nascente del premier incaricato Matteo Renzi. Al quale, a distanza, indica anche le priorità che stanno a cuore alla Chiesa: "Abbiamo dato importanza alla famiglia, e certo anche al lavoro", risponde sui temi discussi questo pomeriggio all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.  "Il nostro auspicio? Che il futuro governo possa realizzare il programma, che mi pare un programma molto impegnativo".

RENZI: L'IRONIA DI CROZZA - VIDEO