Roma, 21 febbraio 2013 - Giovane (42 anni), determinata, una carriera in crescendo partita da un municipio di Roma: Beatrice Lorenzin è ministro della Salute dal 27 aprile 2013, ed è uno dei ministri confermati nel nuovo governo Renzi. Classe 1971, inizia il suo avvicinamento alla politica aderendo al movimento giovanile di Forza Italia nel Lazio nel 1996.

Nell’ottobre 1997 l’elezione, nella lista di Forza Italia, al Consiglio del XIII Municipio di Roma. Nell’aprile 1999 è Coordinatore Regionale del Lazio del movimento giovanile di Forza Italia. Nel maggio 2001 è eletta Consigliere comunale di Roma. Tra la fine del 2004 e la metà del 2006 è Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l’informazione e l’editoria nel governo Berlusconi III.

Nel maggio del 2005 è nominata Coordinatore Regionale di Forza Italia per il Lazio. Dal settembre 2006 al marzo 2008 ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Nazionale di Forza Italia - Giovani per la Libertà. Eletta alla Camera dei deputati nelle elezioni politiche del 2008 nella lista PdL, per la XVI Legislatura. Nel 2013 è inizialmente candidata alla presidenza della Regione Lazio, ma lascia in seguito il posto a Francesco Storace. Alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 viene riconfermata deputata alla Camera nelle liste del Pdl.

Da ministro della Salute, prima in quota Pdl poi nel Nuovo Centrodestra di cui è uno degli esponenti di punta, ha dovuto affrontare la complicata vicenda Stamina, finendo anche nel mirino delle associazioni dei pazienti vicini a Davide Vannoni: ha nominato il comitato scientifico chiamato a verificare la fattibilità della sperimentazione, annunciando poi l’esito del lavoro degli esperti: "Il metodo non funziona". Tuttavia il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Vannoni, ha annullato il comitato, costringendo il ministro a selezionare un nuovo 'panel' di esperti, sulla cui nomina ufficiale i tempi però si sono allungati.

Molto attiva nel difendere il bilancio della sanità pubblica, Lorenzin è riuscita ad evitare un’ulteriore sforbiciata al fondo sanitario nazionale nella legge di stabilità, e il paventato aumento dei ticket: "Per la prima volta in 10 anni niente tagli in sanità, ne sono molto fiera", annunciò su twitter.

Tra le partite ancora aperte, Lorenzin dovrà affrontare il rinnovo del Patto per la Salute, che comprende tra l’altro la revisione dei Lea, norme che portino le regioni ad auto-vincolarsi e un nuovo modello per i piani di rientro, e che dovrebbe essere siglato entro qualche settimana.

Infine, nei prossimi mesi verranno applicati i 'costi standard', messi a punto definitivamente proprio nel corso del primo "mandato" di Lorenzin al ministero della Salute, una novità che concorrerà alla realizzazione, secondo il ministro, di "una grande riforma del Servizio sanitario nazionale".

Fonte Agi