ROMA, 25 febbraio 2014 - Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera, come promesso posta su Facebook la foto dello scambio di messaggi - non chiamiamoli 'pizzini’, chiede il premier Renzi in sede di replica: ricordano la mafia -  avuto con Matteo Renzi. Nel primo il premier scrive a Di Maio: “Scusa l’ingenuità, caro Luigi. Ma voi fate sempre cosi’? Io mi ero fatto l’idea che su alcuni temi potessimo davvero confrontarci, ma è così oggi per esigenze di comunicazione o è sempre così ed è impossibile confrontarsi? Giusto per capire. Sul serio, senza alcuna polemica”.

Di Maio risponde: “Ciao 1) guida al regolamento: i banchi del governo devono essere liberi da deputati quando qualcuno parla in aula. Il governo ètenuto ad ascoltare i deputati. La Boldrini doveva richiamare la Polverini. Non lo ha fatto. 2) Forse non è chiaro che in un anno abbiamo visto di tutto. Abbiamo visto la tua maggioranza votare in 10 mesi: 2,5 miliardi di euro di condono alle slot machine. 7,5 miliardi di euro alle banche. 50 miliardi di euro per gli F35. Che ti aspettavi, gli applausi?”.

C’è poi un secondo biglietto del presidente del Consiglio: “Capisco. Se vedi occasioni reali di dialogo. Nell’interesse dei cittadini (a me della parte mediatica interessa il giusto, ognuno fa la sua parte). Fammi sapere. So che parli con Giachetti - prosegue Renzi - se ti va bene utilizziamo lui come contatto. Se ci sono cose fattibili insieme, alla luce del sole, nell’interesse degli italiani, io ci sono. Buon lavoro”.

Di Maio conclude con l’ultimo messaggio: “Io parlo con Giachetti perché lavoriamo insieme ogni giorno. Come tanti nostri colleghi che lavorano in commissione. Il Parlamento serve a questo. Però ora basta con questi biglietti berlusconiani. Ci vediamo alla prova dei voti, in aula, davanti al paese intero”.

A scanso di equivoci, inoltre, Di Maio su Fb scrive: “Oggi durante il nostro primo intervento in aula, Carlo Sibilia ha spiegato chiaramente a Renzi cosa pensiamo di lui, facendogli anche notare che quando un deputato parla, il governo deve ascoltare. Matteo Renzi invece stava parlando con Renata Polverini (sì, proprio quella Polverini di Forza Italia indagata per finanziamento illecito). A quel punto il presidente del Consiglio dei ministri mi ha inviato un biglietto (a mezzo commessi). Ne è nato un carteggio che pubblico per trasparenza nei vostri confronti. Sicuro che a lui non dispiacerà".

“Il vero disastro degli ultimi decenni di politica - conclude il 5 stelle - è stato provocato dalla mancanza di trasparenza, dagli inciuci, dagli accordi segreti. Non sono metodi che ci appartengono: noi agiamo veramente “alla luce del sole”, perche’ non abbiamo nessun altro interesse da difendere se non quello dei cittadini”.

L'HASTAG DI GIACHETTI - “Hai bisogno di una parola amica? Chiamami, sarò il tuo pony express! Solo alla luce del sole. #socheparlicongiachetti”, scrive su twitter Roberto Giachetti, deputato Pd, che evidentemente si sente chiamato in causa.