Roma, 24 marzo 2014 - Settant'anni dopo la carneficina, Napolitano ha ricordato alle Fosse Ardeatine le radici fatte di sofferenza da cui è scaturito il al processo di integrazione europea. E critica, all'indomani del voto francese, gli attacchi "superficiali" all’Unione. Sono, ha sentenziato, "posizioni con cui non ci può giocare". "La pace non è un regalo o un dato scontato, inizia il suo ragionamento il Capo dello Stato dopo aver visitato il mausoleo in cui sono conservate le spoglie dei 335 martiri della strage nazifascista del 24 marzo 1944, "ma è una conquista che per l’Europa è dovuta precisamente a quella unita’ europea che oggi troppo superficialmente da varie parti si cerca di screditare e di attaccare".

Oggi più che mai occorre "ricordare a tutti quello che abbiamo vissuto in Italia e in Europa. Non si può giocare con queste posizioni che tendono a screditare il nostro patrimonio di lotta per la liberta", ha concluso ed avverte, con il tono pacato che usa quando vede una prospettiva poco rassicurante che si profila all’orizzonte.

Duro attacco su Facebook al Capo dello Stato da parte di Salvini: "Da Napolitano parole vergognose: usa le Fosse Ardeatine per attaccare chi ‘superficialmente’ scredita e attacca l’Unione Europea. I dinosauri e gli Euro-Burocrati hanno paura!”. Il segretario della Lega ha poi aggiunto: "Dalla Francia arriva un vento di Libertà, il 25 maggio l’incubo di Napolitano, Merkel e dei tifosi dell’Euro diventerà realta’: un’altra Europa è possibile”.

Del resto l’esito delle amministrative francesi si fa sentire anche nel dibattito interno italiano. "Un ammonimento per Renzi", ha sentenziato Nichi Vendola, "queste cose accadono la sinistra di governo applica ricette tipicamente di destra, quando chi viene eletto nel nome del cambiamento e sulla base di una grande speranza popolare come è accaduto a Hollande, quando quindi uno eletto per fare cose di sinistra fa cose di destra, obbedendo agli ambienti tecnocratici di Bruxelles". L’avvertimento, per l’appunto, non è per il solo Hollande.

Roberto Speranza, esponente di spicco del Pd e quindi diretto bersaglio delle critiche di Vendola, ha ammesso: "Dalla Francia arriva un pericoloso avviso. Dobbiamo invertire la rotta in Europa per vincere i populismi e riaffermare i valori democratici". Da destra intanto gongola la Lega. Roberto Maroni saluta quello che definisce "un salutare scossone populista a chi non vuole cambiare". E conclude con l’immancabile hastag: “#bastaeuro”. Simile la reazione di Giorgia Meloni, mentre da Forza Italia Deborah Bergamini, più moderata, invita a cogliere il segnale che viene dal malessere dell’elettorato.