Roma, 14 aprile 2014 - Quel cancello, quella sbarra, quella scritta sono inconfondibili. Salvo per un particolare, scelto da Beppe Grillo per 'taroccare' la foto simbolo di Auschwitz scelta per corredare il post di apertura sul suo sito. Su quella traversa in ferro non si legge infatti l’agghiacciante "arbeit macht frei" ma la 'versione di Grillo' che preferisce un "P2 macht frei". Ed è "liberamente ispirata alla poesia 'Se questo è un uomo' di Primo Levi" l’intemerata del leader M5S.

"Considerate se questo è un Paese nato dalle morti di Falcone e Borsellino dalla trattativa Stato mafia schiavo della P2". Un testo interpolato con attacchi a tutto campo, come quello che anche oggi appare chiaramente indirizzato al Colle, quando si parla di un Paese "comandato da un vecchio impaurito delle sue stesse azioni che ignora la Costituzione". "Considerate se questo è un Paese consegnato da vent’anni a Dell’Utri e a Berlusconi e - dice sempre il Levi visto da Grillo - ai loro luridi alleati della sinistra". Si parla anche di "un Paese che ha eletto come speranza un volgare mentitore assurto a leader da povero buffone di provincia".

"Considerate - domanda la pseudo poesia - se questa è una donna, usata per raccogliere voti, per raccontare menzogne su un trespolo televisivo, per rinnegare la sua dignità orpello di partito vuoti gli occhi e freddo il cuore come una rana d’inverno".

Furioso il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Renzo Gattegna. "Con l’ultima infame provocazione Beppe Grillo pubblica sul suo blog una immagine dell’ingresso di Auschwitz con la scritta 'P2 Macht Frei' e storpia le parole dei celebri versi di Primo Levi con cui si apre 'Se questo è un uomo' per solleticare i più bassi sentimenti antisemiti e cavalcare il malcontento popolare che si addensa in questi tempi di crisi". E continua: "E’ un’oscenità sulla quale non è possibile tacere. Si tratta infatti di una profanazione criminale del valore della Memoria e del ricordo di milioni di vittime innocenti che offende l’Italia intera".

Critiche anche dalle forze politiche. "Se questo è un comico. Vergogna e tristezza per questo oltraggio alla memoria". Così su Twitter Alessandra Moretti, capolista del Pd per le europee nella circoscrizione Nord Est, commenta il nuovo post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. "Chi non conosce ed insulta la storia non merita di rappresentarci in Europa", è la chiusa del tweet della parlamentare dem. "Il post di Grillo può essere definito in un solo modo: fascismo di stampo nazista", dice invece il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

Stefania Prestigiacomo, deputata di Fi: "Nessuno osi strumentalizzare e distorcere la memoria della Shoah. Quello di cui si è reso capace Grillo è’ vergognoso e merita la più ferma condanna, ci auguriamo in primis da chi, sbagliando, gli ha dato il proprio voto". E Lorenzo Cesa, segretario nazion ale Udc: "Utilizzare una tragedia come il genocidio, la Shoah, con l’obiettivo di insultare il presidente della Repubblica e il capo del governo è quanto di più abietto e spregevole ci possa essere".

Dura anche Scelta Civica. "Beppe Grillo ha scritto oggi una orrenda pagina della storia della politica italiana e del Movimento 5 Stelle .- dichiara Gianfranco Librandi -. Non solo ha sbagliato tempo, con la comunità ebraica italiana in lutto per la scomparsa di Emanuele Pacifici, ma ha del tutto sbagliato modo per esprimere la sua opinione, offendendo la storia e la memoria di milioni di morti. Ma per Grillo tutto è uno scherzo, tutto è un gioco e tutto e’ lecito, perfino speculare su una delle più grandi tragedie dell’umanità, per portare avanti la sua sconclusionata battaglia contro tutto e tutti. A questo punto mi chiedo se prima o poi non dobbiamo aspettarci anche un Mein Kampf in salsa grillina".

Così alla fine Grillo replica dal Palalottomatica alle accuse che gli sono piovute. “Primo Levi scrive un libro straordinario, prendo una sua poesia per onorare uno scrittore come lui, uno che dice di non abbassare mai la testa e cosa succede? Si prendono questa roba per depistare l’attenzione dal contenuto”.