Roma, 15 aprile 2014 - "Questo Paese sta franando nella sua matrice democrazia ed Equitalia è il simbolo di un rapporto criminogeno che ha questo Stato, che non esiste più con i cittadini che non esistono più". Lo dice Beppe Grillo, leader del M5s, in conferenza stampa alla Camera per la presentazione della proposta di legge che vuole abolire Equitalia.

"I cittadini hanno paura che arrivi una lettera in cui c’è scritto ‘entro e non oltre’. Noi vogliamo un altro rapporto fiscale. Equitalia va abolita per una questione di giustizia", aggiunge Grillo che non risparmia attacchi a nessuno. Dalla presidente della Camera Laura Boldrini ("dilettante allo sbaraglio") a Silvio Berlusconi ("Mezza giornata alla settimana ai servizi sociali per aver evaso? E’ un affare") fino al premier Matteo Renzi. "Questo Parlamento è diventato una burla, abbiamo un pagliaccetto messo lì che fa tutto entrò il 25 di maggio. Gli 80 euro sono un voto di scambio", tuona il leader del M5S.

"L’Italicum non si farà più perché hanno capito che al ballottaggio ci va il M5S - continua -. Si sono accorti che non vogliono più quella legge perché avvantaggerebbe noi. Noi stiamo crescendo non ci ferma più nessuno, questo è un virus".

Poi interviene sull'articolo di legge sul voto di scambio oggi all’esame di palazzo Madama. "Il 416 ter è la più grande vergogna di questo Paese - dice -. Io andrò in Senato e voglio vedere chi vota questa legge. Voglio vederli in faccia, voglio sapere perché il Pd ha cambiato idea. Voglio vedere Casson perché la vota questa legge".

Grillo prende ancora di mira il presidente del Consiglio. Matteo Renzi, "l’ebetino di Firenze, copia tutto il nostro programma, ma rinvia tutto a dopo il 25 maggio... Ruba il tempo come gli usurai. Ve ne siete accorti ma continuate a sostenere questa gente qua, queste menzogne", dice. Quindi rincara la dose: "E’ un ragazzotto messo lì dai poteri forti per continuare l’agenda della Germania e delle banche".

Poi attacca i giornalisti. "E' possibile che siete così disinformati? Che fate queste domande stupide?", dice, spiegando che grazia al lavoro della stampa italiana è "uscito sui giornali tedeschi come il ‘fuhrer’ del M5S. Passo per razzista e antisemita, per stupratore, omofobo". "Il complimento più bello che mi è stato fatto è populista. Ma io sono fiero di essere populista", aggiunge -. Almeno non perseguitateci e non avallate le menzogne, rischiate qualcosa, rischiate anche il posto".

Infine il leader dei 'pentastellati' interviene sul contenuto del suo ultimo blog che ha fatto insorgere le comunità ebraiche per l’utilizzo delle immagini di Auschwitz e delle parole di Primo Levi. "Non volevo fare il sarcastico o fare battute. Io non chiedo scusa a nessuno" - spiega - perchè "non credo di aver mancato di rispetto a nessuno". Poi aggiunge: "Le Comunità ebraiche dovrebbero cambiare il portavoce, sono i comunicatori stupidi ignoranti e poco intelligenti che danneggiano la comunità".

"Di Shoah ce n’è una all’anno, dal Ruanda alla Siria, a un sistema bancario che fa migliaia di morti all’anno. Questo mi ha insegnato Levi, e oggi il lavoro fa molte più vittime e la P2 rende liberi - prosegue -. Levi mi ha insegnato che la Shoah è dietro l’angolo, ovunque, dal Ruanda al gas in Siria, fino al sistema finanziario che fa milioni di morti all’anno". Insomma, ripete, "non ho fatto battute o ironia. E’ una menzogna. Non sono io che mi nascondo dietro certe tragedie, sono loro che lo fanno. Non chiedo scusa, dovrebbero sostituire il loro portavoce, quando si toccano i poteri forti vengono fuori le lobby".

LE PEN - Intanto per il leader del M5S arriva la bocciatura da parte di Marine Le Pen. "Beppe Grillo è un provocatore e usa questa arma spesso rasentando il cattivo gusto, manca però di coerenza e sembra che si compiaccia nel mantenere un atteggiamento da provocatore senza fornire una soluzione agli italiani", dice la presidente del Front National ospite della trasmissione 'Otto e mezzo'. "Le mie nei confronti del M5S non erano avances - aggiunge - bensì un invito a tutti coloro che vogliono che il popolo sovrano preservi i costumi e gli usi del proprio paese, io so che il futuro è dei patrioti, della nazione e del popolo".

La leader della destra francese conferma il patto con la Lega per un gruppo anti-euro e anti-immigrazione nel prossimo Europarlamento e afferma che "non si può essere contro l’euro e a favore dell’immigrazione". "In questo Grillo è come Melanchon in Francia: molto incoerente e molto contraddittorio. Non c’è coerenza nell’analisi sulla Ue. O è politicamente debole, nel senso che non capisce, o in malafede".