Roma, 16 aprile 2014 - Il vicepresidente del senato, Maurizio Gasparri, è stato rinviato a giudizio per l’accusa di peculato. A disporre il processo è stato il gup del tribunale di Roma, Cinzia Parasporo. La prima udienza del processo è stata fissata per il 1 ottobre prossimo, davanti ai giudici della X sezione. Alla base dell’accusa contestata all’esponente di Forza Italia c’è una polizza a lui intestata per il valore di 600mila euro.

Quell’assicurazione sarebbe stata stipulata con i fondi del gruppo parlamentare Pdl. Il versamento fu fatto il 22 marzo del 2012. Il difensore di Gasparri, l’avvocato Giuseppe Valentino, ha spiegato: “Sono sorpreso della decisione del giudice. Abbiamo prodotto documenti e una memoria per chiarire quello che continuiamo a ritenere un equivoco”.

La vicenda per cui è stato mandato a processo il senatore Gasparri a parere del suo difensore “nasce da una azzardata dichiarazione della banca”. Nel febbraio del 2013 Gasparri ha comunque restituito la somma al gruppo Pdl, previo riscatto della polizza. Oggi l’ufficio della pubblica accusa è stata rappresentata dai pubblici ministeri Alberto Pioletti e Giorgio Orano, oltre che dal procuratore aggiunto Nello Rossi.

A parere degli inquirenti Gasparri ha utilizzato comunque i fondi pubblici in modo improprio e non previsto dalla legge. I legali invece sostengono che quello fatto era un accantonamento sostanzialmente a favore del partito.

L'AMAREZZA DI GASPARRI - “Apprendo con sorpresa e amarezza che è stato disposto il mio rinvio a giudizio. Ritenevo che l’evidenza dei fatti imponesse una decisione diversa. Così non è stato”, dichiara in una nota il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia commentando la decisione dei giudici sul caso ‘fondi Pdl’.

“Il dibattimento pubblico - aggiunge - consentirà una conoscenza puntuale della vicenda e si comprenderà che non ho mai sottoscritto una polizza vita e che mi sono limitato a tutelare il gruppo parlamentare in previsione di una serie di contenziosi ai quali stava andando incontro. Mi difenderò ribadendo le cose che ho detto finora perché questa è la verità, ed è una verità che non ammette alcuna interpretazione critica, così come è stato fatto da chi ha ritenuto di individuare nei miei comportamenti profili contestabili. Sono assolutamente sereno perché forte della verità dei fatti”.