Roma, 17 aprile 2014 - Quattro volte sì al governo da parte delle Camere, su due temi delicati come il rinvio del pareggio del bilancio e, soprattutto, il Def.

Intanto le proroghe per i contratti a termine vengono ridotte da 8 a 5 nell’arco di 36 mesi. Così prevede un emendamento del Pd (primo firmatario Maria Luisa Gnecchi) al decreto lavoro approvato dalla commissione Lavoro della Camera. Ieri la commissione ha concluso l’esame degli emendamenti mentre il via libera è atteso per oggi pomeriggio. Il decreto approderà in Aula domani mattina.

MA NUOVA SPACCATURA IN MAGGIORANZA - Dopo l’approvazione in commissione Lavoro alla Camera degli emendamenti Pd al decreto legge Poletti, il Nuovo centrodestra insorge per le modifiche. Durante una conferenza alla Camera con Angelino Alfano, il partito, presenti i capigruppo parlamentari Nunzia De Girolamo e Maurizio Sacconi, annuncia "una dura battaglia" in aula per "ripristinare il testo originario" del dl. A questo fine, il gruppo di Ncd a Montecitorio presenterà emendamenti in assemblea per tornare al testo concordato in Consiglio dei ministri. Il decreto legge lavoro approda in aula domani. Viste le difficoltà della maggioranza, si fanno sempre più forti le voci di una fiducia che il governo Renzi potrebbe annunciare martedì prossimo.

E IN COMMISSIONE SOLO IL PD VOTA SI' - Via libera della commissione Lavoro della Camera al decreto legge sul lavoro. Ma la Commissione ha dato il mandato al relatore, Carlo Dell’Aringa (Pd), di riferire favorevolmente all’Aula con i voti favorevoli del solo Partito democratico. Della maggioranza, Scelta civica si è astenuta e Ncd non ha partecipato al voto. Per le opposizioni hanno votato contro Sel e Movimento 5 stelle, mentre Forza Italia si è astenuta. La Lega, che era assente, ha preannunciato una relazione di minoranza.

POLETTI GETTA ACQUA SUL FUOCO - "Credo che l'esame svolto dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, pur apportando alcune modifiche al testo del decreto n. 34, si sia concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali. Voglio ricordare - il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti - che l'ispirazione di fondo delle misure inserite nel decreto è quella di dare una risposta urgente alla necessità di rilanciare l'occupazione semplificando il ricorso al contratto a tempo determinato ed all`apprendistato, con l'obiettivo di favorire l'inserimento dei giovani ed una permanenza più lunga dei lavoratori in azienda, premessa decisiva per la stabilizzazione del rapporto di lavoro". "Di conseguenza, mi auguro che la Camera approvi rapidamente il testo della legge di conversione del decreto, in modo tale da consentire un celere completamento di tutto l`iter parlamentare", ha aggiunto.
 

DIMISSIONI IN BIANCO, SEL ATTACCA - "Il ddl sull’abrogazione dell’odiosa pratica delle 'dimissioni in bianco’ è stato affossato, nonostante le proteste di Sel in Senato". A ribadirlo sono Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto del Senato e Giovanni Barozzino, capogruppo di Sel in commissione Lavoro, commentando quanto avvenuto nella commissione presieduta da Maurizio Sacconi (Ncd) dove è stato deciso a maggioranza di inserire il testo nel Jobs Act rinviandone cosi’ l’esame che sarebbe dovuto cominciare ieri. "Sul tema del lavoro - scrivono i parlamentari - abbiamo assistito, ancora una volta, alla scrittura di una pagina vergognosa da parte di quelle forze politiche che, in campagna elettorale si propongono come paladini dei diritti dei lavoratori, e poi all’interno del Parlamento fanno l’esatto contrario". "Le dimissioni in bianco - osservano - erano state approvata dalla Camera, anche con il sostegno del Pd. Evidentemente, però, nel tragitto tra Montecitorio e Palazzo Madama i colleghi piddini ci hanno ripensato e hanno preferito rinviare tutto alle calende greche, allineandosi in questo modo alle politiche del lavoro di Sacconi".

LA REPLICA DEL PD - "La confluenza nel Jobs Act del testo appena approvato alla Camera sul contrasto alle dimissioni in bianco non è una rinuncia, da parte nostra, a migliorare la legge". Lo dice la senatrice del Pd Rita Ghedini, componente della commissione Lavoro e prima firmataria di un disegno di legge in materia di contrasto alle dimissioni in bianco. "Ricordo, tra l’altro - prosegue - che una norma contro le dimissioni in bianco esiste dall’approvazione della legge di conversione del decreto legge 92 ed è attualmente in vigore, anche se è certamente migliorabile. Il Pd al Senato ha dovuto prendere atto che la maggioranza dei gruppi parlamentari è risultata a favore del percorso di confluimento nel Jobs Act, ma non rinuncerà alla battaglia per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, cercando le soluzioni più lineari e semplici che, specie in questo caso, sono le più efficaci”.