Roma, 23 aprile 2014 - Un ordine di riequilibrio al Tg La7 per gli eccessivi tempi di parola fruiti dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato rivolto dall’Agcom - l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - sulla base delle regole per la par condicio. Richiami anche a Studio Aperto, Rainews, SkyTg24 e Cielo affinché diano più spazio al Movimento 5 Stelle nei notiziari. “L’Autorità - si legge in una nota di Agcom - ha segnalato ad alcune emittenti l’esigenza di assicurare un’equa ripartizione del tempo di parola tra i soggetti politici nelle diverse edizioni dei notiziari”.

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo M. Cardani, infatti, ha esaminato oggi i dati relativi al monitoraggio sul pluralismo politico e istituzionale nella televisione riferiti al periodo 5-18 aprile. Dall’analisi dei dati sono emerse “alcune criticità riguardanti la parità di trattamento tra i soggetti politici e istituzionali e sono stati adottati i provvedimenti conseguenti”. La prossima verifica, secondo quanto previsto dal regolamento in materia di par condicio, sarà relativa al periodo 19 aprile - 2 maggio.

“Per la stupidità della legge e per insipienza dell’Agcom è stata inserita nel computo del tg la conferenza stampa di Renzi e non l’analogo tempo dato a Di Maio e Romani in serata con un ascolto superiore. E’ insensato, il tg non è una farmacia”. Così Enrico Mentana commenta con l’ANSA l’ordine di riequilibrio rivoltogli dall’Agcom.

“E’ stata inserita nel computo dei tg la diretta della conferenza stampa sugli 80 euro del 18 aprile - spiega il direttore del TgLa7 in merito all’ordine di riequilibrio rivolto alla sua testata per il troppo tempo riservato al premier -. Il paradosso è che l’aver trasmesso un avvenimento di interesse pubblico, in edizione straordinaria, ha fatto sballare tutte le nostre percentuali. La decisione dell’Agcom è ridicola e insensata, è come mischiare le pere con le mele. Il tg non è una farmacia, deve poter seguire gli avvenimenti e le informazioni. Il risultato è che una legge, nata in altri tempi per limitare lo spazio per Berlusconi in tv, ora diventa una tagliola che impedisce di fare il proprio mestiere”.


“In più non si considera che abbiamo trasmesso l’edizione straordinaria con Renzi alle 18, in orario non di punta - dice ancora il giornalista all’ANSA -. Hanno visto la diretta della conferenza stampa 297 mila persone, un quinto di quelli che hanno visto il tg e un terzo di quelli che hanno seguito la stessa sera Bersaglio Mobile sempre da me condotto, che ospitava Luigi Di Maio dei Movimento 5 Stelle e Paolo Romani di Forza Italia. Le due principali opposizioni hanno avuto lo stesso tempo di Renzi, in condizioni di ascolto migliori, ma questo tempo non è stato conteggiato. I dati sono sotto gli occhi di tutti. La stupidità della legge è sbalorditiva, anche perché tutto questo succede 40 giorni prima del voto, non il venerdì prima delle elezioni. Stiamo parlando di programmi giornalistici, non di tribune: se c’è una cosa che fa notizia bisogna darla”. Mentana ha scritto anche un breve post su Facebook, nel quale parla di “brutta figura dell’Agcom” e aggiunge: “Non chiederanno mai scusa, ovviamente”.