Roma, 24 aprile 2014 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Pier Carlo Padoan per un incontro finalizzato a ulteriori chiarimenti e uno scambio di opinioni sul decreto Irpef sottoposto alla firma del capo dello Stato. Fonti del Tesoro spiegano che il colloquio tra il capo dello Stato e il ministro è servito per valutare gli effetti del provvedimento sull’economia reale. Nel pomeriggio Napolitano ha firmato il decreto. L'iter parlamentare inizierà martedì prossimo, 29 aprile. 

Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Introduce il bonus di 80 euro per i redditi fra gli 8.000 e i 24.000 euro che entra in vigore già oggi.

Nel dl Irpef “non spunta nessuna nuova tassa, né ovviamente alcun prelievo sui conti correnti ma c’è il semplice adeguamento, previsto dall’annuncio del 12 marzo”, della tassazione sulle rendite finanziarie alla media Ue con il passaggio dal 20 al 26%. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi e ricordano che insieme si abbassano le tasse sul lavoro.

PADOAN SU TWITTER - "Tagliamo le tasse per le imprese (IRAP -10%) - ha scritto Padoan in un primo tweet - Aumentano le tasse sulle rendite finanziarie. La finanza sia al servizio di impresa e lavoro". Il ministro, ha aggiunto poi in un secondo 'cinguettio": "Quindi nessuna nuova tassa sulla ricchezza. Aumentano le imposte sui guadagni della ricchezza finanziaria, le togliamo a chi crea lavoro’’.

 

FORZA ITALIA ATTACCA - "Insieme ai dettagli del dl Irpef, vengono fuori le ‘magagne’: dubbi sulle coperture, clausole di salvaguardia che comportano aumenti delle accise, slogan a effetto che si scoprono non di immediata applicazione, come il tetto alle auto blu ministeriali che scatterà solo in presenza di un ulteriore provvedimento del presidente del Consiglio, rimandato a data da destinarsi”, ha dichiarato in una nota il deputato di Forza Italia, Luca Squeri.

“E intanto Renzi - ha osservato - continua a fare promesse a pensionati, incapienti, famiglie e partite Iva senza preoccuparsi di come mantenerle. Una strategia buona per la campagna elettorale ma pessima per il futuro del Paese”.

SCELTA CIVICA - Il decreto Irpef “per noi non è una vittoria ma piuttosto una battaglia non persa”, ha detto il segretario nazionale di Scelta Civica e ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un’audizione in commissione Cultura alla Camera dei deputati.