Roma, 25 aprile 2014 - "Viva l’Italia libera": è Matteo Renzi su Twitter ad aprire le celebrazioni in occasione del 69/o anniversario della Liberazioned'Italia. "Un grazie - ha aggiunto Renzi - ai ribelli di allora. Scorrono i loro nomi: Silvano, Eda, Giorgio, Liliana, Elia e tanti altri. Viva l’Italia libera #unamattina".

In mattinata il premier si è poi recato al Vittoriano per la cerimonia del 25 aprile. Insieme a lui il presidente Napolitano, che ha deposto una corona d'allora sull'Altare della Patria, il presidente del Senato Grasso, il ministro della Difesa Pinotta e il vicepresidente della Camera Giacchetti. Breve colloquio tra Renzi e Napolitano a margine della cerimonia. Il Capo dello Stato ha parlato al presidente del consiglio che ha annuito a lungo. Renzi, al termine del colloquio con Napolitabo, si è intrattenuto anche con Roberto Giachetti, vice presidente della Camera.

"La Resistenza, l’impegno per riconquistare all’Italia libertà e indipendenza fu un grande moto civile ed ideale, ma soprattutto fu un popolo in armi, una mobilitazione coraggiosa di cittadini giovani e giovanissimi che si ribellavano allo straniero", ha detto il presidente della Repubblica Napolitano. "E non mancò l’apporto delle donne che nel ‘44 si costituirono nelle regioni del Nord in ‘gruppi di difesa delle donne"Il capo dello Stato ha poi ricordato i Marò: "Fanno onore all’Italia, trattenuti ingiustamente e da troppo tempo lontani dalla patria".

Napolitano ha inoltre annunciato che il 6 giugno sarà in Normandia, su invito del presidente francese Hollande, per partecipare alle celebrazioni del 70/o anniversario dello sbarco alleato. "Vi parteciperò - ha spiegato - in nome di un popolo che aveva rotto con il fascismo e con l’asservimento alla Germania hitleriana, e in nome delle nostre nuove forze armate nazionali che allora già combattevano in Italia insieme con le forze anglo-americane. Due giorni prima dello sbarco in Normandia, il 4 giugno 1944, le forze alleate - ha aggiunto - entrarono in Roma come liberatrici anche grazie all’eroico contributo della Resistenza romana”.

Momenti di tensione alla partenza del corteo Anpi di Roma al Colosseo. Alcuni rappresentanti della comunità ebraica che si sono opposti alla presenza di un gruppo di sostenitori della causa palestinese. Nel corso del raduno, i rappresentanti della comunità ebraica hanno visto, dall’altra parte della strada, sventolare alcune bandiere della Palestina e alcuni di loro si sono avvicinati per chiedere che venissero allontanati. Immediatamente gli animi si sono scaldati e per dividere le due parti sono state chiamate ad intervenire le forze dell’ordine. "Si sono avvicinati a noi e ci hanno aggredito, mettendo anche le mani in faccia a uno di noi. Ma noi - ha detto una delle sostenitrici della causa palestinese - siamo qui non per manifestare contro qualcuno, bensì per sostenere il diritto all’autodeterminazione e la libertà della Palestina, alcune zone della quale sono ancora occupate illegalmente".

SPESE PER LA DIFESA - Le Forze Armate vanno razionalizzate e riformate per “soddisfare esigenze di rigore”, ma sul capitolo delle spese per la Difesa non bisogna “indulgere a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo” e alimentare “vecchie e nuove pulsioni antimilitariste”, ha detto anche il presidente Napolitano.

Napolitano ha spiegato che si deve procedere per le Forze Armate “in un serio impegno di rinnovamento e di riforma, razionalizzando le nostre strutture, i nostri mezzi, come si è iniziato a fare con la legge in corso di attuazione, e sollecitando il massimo avanzamento dei processi di integrazione al livello europeo”.

“Potremo così soddisfare - ha detto ancora - esigenze di rigore e di crescente produttività nella spesa della Difesa, senza indugiare a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo e persino anacronistiche diffidenze verso lo strumento militare, vecchie e nuove pulsioni antimilitaristiche”.