Milano, 26 aprile 2014 - A Milano per la presentazione dei candidati alle europee, Silvio Berlusconi ha parlato di elezioni e riforme, ma soprattutto ha attaccato pesantemente il candidato del Pse Martin Schulz, scatenando le polemiche di mezza Germania.  L'ex premier non è nuovo a simili attacchi: oltre 10 anni fa, offrì la parte del kapò in una fiction proprio a Schulz.

LE LISTE DI FI - “Mi ero profondamente offeso che, nella mia Milano, c’era questo incontro per la presentazione delle liste e a me nessuno aveva detto niente”. Così Silvio Berlusconi ha iniziato il suo intervento alla presentazione dei candidati di Forza Italia nella circoscrizione nord-ovest alle europee. “Ho messo un po’ di broncio, mi sono sfogato con il mio amico Mario Mantovani”, ha proseguito l’ex premier spiegando di non aver voluto chiamare la coordinatrice lombarda Maria Stella Gelmini, che ha organizzato l’evento. 

RIFORME - “Le riforme che arrivano non sono le riforme del signor Renzi ma le nostre riforme”, ha rivendicato Berlusconi dicendo che ‘’se c’è qualcuno che da vent’anni chiede e vuole fare le riforme, questo si chiama Forza Italia, si chiama Silvio Berlusconi”. 

Berlusconi ha voluto replicare a quella che ha definito la “solita accusa”, proveniente dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle, e cioè che Forza Italia non voglia fare le riforme. “Vorrei dire in maniera chiara - ha scandito l’ex premier: se c’è qualcuno che, da 20 anni, vuole e chiede di fare le riforme questa parte politica si chiama Forza Italia e Silvio Berlusconi".

LEGGE ELETTORALE - "La legge elettorale che sta venendo fuori è peggiore del cosiddetto porcellum. Bisogna sperare che al più presto si vada alle elezioni e avere una legge elettorale nuova”. Quindi c’è “l’impegno nostro a votare una nuova legge elettorale”, ha aggiunto Berlusconi. 

SENATO - “Di fronte alla proposta di Renzi: che il Senato costasse di meno, non avesse membri eletti..., l’abbiamo accettato va bene ti facciamo questa cortesia, e che non si votasse più la fiducia...”. Ecco “noi siamo in linea con questi tre elementi e manteniamo il nostro impegno”, ha continuato Berlusconi.
Però per l'ex premier non va bene il disegno “del governo che sulla consistenza del Senato lo diminuisce a dopolavoro dei sindaci”. In ogni caso, “siamo pronti a sederci a un tavolo per discutere l’effettiva composizione del Senato. Noi ci siamo”.

Secondo Berlusconi bisogna anche rivedere il fiscal compact e il limite del 3% tra il debito e il pil che considera “antistorici”. “Chiediamo una moratoria - ha aggiunto - rispetto a queste decisioni antistoriche”. 

RENZI SEMPRE IN TV - “Con il diluvio” mediatico “di questo tipo, se siamo al 20 per cento dobbiamo accendere un cero. I sondaggi ci danno al 20% - ha detto Berlusconi - con tutto quello che è successo vuol dire avere un santo in Paradiso. Con tutto quello che viene fatto dagli altri partiti e soprattutto dalla star, dal bravissimo comunicatore Matteo Renzi” che ha avuto una presenza in televisione in cinque ore e quaranta sabato e cinque ore e quaranta la domenica.

SERVIZI SOCIALI - “No, no, non inizio lunedì”: così Berlusconi ha risposto sull’inizio del suo servizio sociale a Cesano Boscone. “Quando? Non lo so - ha risposto l’ex premier lasciando una iniziativa di FI - sto aspettando una telefonata”. Berlusconi si è detto “non preoccupato” dell’esperienza che lo attende ai servizi sociali.

ATTACCO A SCHULZ - Berlusconi è ritornato sull’episodio del 2003 quando diede del ‘kapo’ a Martin Schulz: “Io non volevo offendere, ma... apriti cielo... Perché per i tedeschi, secondo loro, i campi di concentramento non ci sono stati”. 

Immediata la replica del presidente del Partito socialista europeo, Sergei Stanishev, che ha chiesto ad Angela Merkel e al candidato del Ppe Jean Claude Juncker l’ “immediata condanna” delle “spregevoli dichiarazioni” di Berlusconi su  Schulz, definite “un insulto all’intero popolo tedesco”.

“Forza Italia non può più stare nel Ppe”, ha detto all’ANSA l’austriaco Hannes Swoboda, capogruppo S&D al Parlamento Ue, dopo le parole di Berlusconi, che “non rispetta gli standard minimi di educazione e comunicazione richiesti in una campagna europea”. “Il Ppe - ha aggiunto - deve decidere se è ancora di centro o accetta estremisti”.

“Stavolta Berlusconi è andato oltre ogni limite di possibile accettabilità”, ha continuato Swoboda.
“E’ normale criticare l’avversario politico - ha argomentato - ma si devono rispettare alcuni standard minimi di correttezza. Non è accettabile che si insulti il popolo tedesco che ha fatto enormi sforzi per riconoscere la tragedia e il disastro nazista. Non si può andare a dire in giro che la Germania non riconosce il disastro. Men che meno su Martin Schulz, che ha un continuo impegno per riconoscere quel disastro”.

Swoboda non esclude poi che l’uscita di Berlusconi sia l’anticipo di un riposizionamento di Forza Italia fuori dal Ppe. “Certamente nel prossimo Parlamento - ha detto - può esserci una qualche posizione estrema in cui possono trovare amici, ad esempio tra quelli dell’Ukip”.

“Gli attacchi di Berlusconi contro Martin Schulz e tutti i tedeschi sono INDICIBILI!”: lo ha scritto su twitter la ministra tedesca della Famiglia e vicepresidente della Spd, Manuela Schwesig. “La lotta contro il populismo di destra in Europa è importante”, ha aggiunto.

BOTTA E RISPOSTA SCHULZ-FI - Duro botta e risposta tra Martin Schulz e i vertici di Forza Italia, dopo le parole pronunciate da Silvio Berlusconi sui campi di concentramento, i tedeschi e la famosa ‘offerta’ rivolta dall’allora premier italiano a Schulz di una parte come kapo’ in un telefilm.

La replica di Schulz è tranchant: “Berlusconi è sinonimo di odio, invidia e litigio”, afferma. La controreplica degli azzurri non si fa attendere. A parlare sono i due capigruppo di Forza Italia al Senato e alla Camera: “Sappiamo bene tutti che Schulz è impegnato nella campagna elettorale per le europee nella quale è candidato per il Pse, con l’obiettivo di portare la sinistra al governo dell’Europa. Ogni sua affermazione rivolta al Presidente Berlusconi non ha quindi, come anche nel passato, altro valore che la polemica stizzita, sterile, aggressiva e volutamente equivocante della piu’ becera sinistra”, afferma Paolo Romani, presidente del gruppo FI di palazzo Madama.

Per Renato Brunetta, presidente dei deputati azzurri, “Martin Schulz ha già offeso in diverse occasioni il nostro Paese e il presidente Berlusconi. Che proprio lui ci venga a fare la morale è quanto meno singolare e certamente fuori luogo”.