Genova, 8 maggio 2014 - Dopo il tour de force delle riforme - ieri in Senato c'è stato l'ok alla fiducia sul dl Lavoro - Matteo Renzi ha ricominciato i tour delle scuole. Alle 9,30 il premier è arrivato a Morego, nella sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Nella sua visita Renzi è stato accompagnato anche dal ministro della Difesa Roberta Pinotti.

ADDIO 740 - (VIDEO) “Il 740 non ce l’hanno all’estero e non l’avremo nemmeno noi. Perché dal prossimo anno elimineremo un certo modello di dichiarazioni dei redditi”, promette il presidente del consiglio parlando alla fondazione italiana di tecnologia.

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ASPETTANDO IL NOBEL - “Da voi ci aspettiamo il Nobel. Dobbiamo puntare lì. Nessun traguardo è precluso. L’Italia deve smettere di fare sogni piccolini”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a conclusione della sua visita all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova si è rivolto ai vertici dell’IIT e si suoi ricercatori. “Dobbiamo competere con realtà più ricche e più incoraggiate dal punto di vista economico - ha aggiunto il premier - ma non so se i vostri competitor avrebbero avuto la forza in dieci anni di passare come voi dall’essere un archivio di modelli 740 della guardia di finanza a questa cosa qui. La capacità e la versatilità di questo investimento dimostrano che possiamo fare tutto. Per questo vi do il mio incoraggiamento ma senza rannicchiare i nostri sogni e dò uno stimolo a voi: se siete qui non c’è spazio per chi si accontenta. Il prossimo passaggio e sicuramente quello più bello per cui - ha concluso - vi faccio i complimenti e un in bocca al lupo”.

BASTA RANCORE - Ma il discorso del premier è stato di più ampio respiro con un incoraggiamento ad andare oltre le paure e i rancori. “C'è un clima nel nostro paese che porta a dire va tutto male - ha detto il presidente del Consiglio - un clima di rancore per cui chi dice parole di fiducia viene considerato un poco di buono, chi dice parole di progetto viene considerato un pazzo e un visionario. Ma in questi primi 60 giorni da presidente del Consiglio ho potuto vedere che c'è un’Italia piu’ forte delle nostre paure, piu’ grande dei nostri timori e piu’ bella dei nostri rancori”. Secondo Renzi, non bisogna “mai avere paura di fare le cose giuste”.

Renzi poi ha intitolato una scuola dell’infanzia di Genova a Emanuela Loy, l’agente di polizia uccisa nell’attentato al giudice Borsellino, e ha sostenuto che “lo Stato non solo cè ma sta dalla parte dei servitori, di chi si impegna. Chi dice che non cè - ha aggiunto - dice bugie. Noi lo dimostreremo con i fatti e non con le parole”. E poi, sulla scuola, ha aggiunto: “La scuola è il luogo dove si imparano a fare le cose giuste”.

STOP AI SONDAGGI - A proposito delle prossime Europee e dei sondaggi, adesso vietati fino al 25 maggio, Renzi ha sottolineato: “L’ultimo sondaggio che io ho visto si chiama elezioni 2013: 25,4% Grillo, 25,3 % Pd, 21,6 Berlusconi. Grillo primo, noi secondi. Noi lavoriamo perché fra 15 giorni la classifica cambi”.

SU LA7 - “Io l’Inno nazionale, che e’ l’inno del mio Paese non lo fischio, a differenza di Grillo. Prima di essere democratico, sono italiano”. Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi ad Announo, commentando le parole di Grillo sull’Inno nazionale. “Non seguo Grillo sul suo terreno, non ha senso continuare sullo scontro personale, io faccio il premier e cerco di tenere insieme l’Italia. Grillo, dopo la tanta speranza suscitata, si è un po’ affievolito perché lui non cambia le cose mentre noi stiamo cercando di realizzare il cambiamento senza di lui”. A chi critica l'accordo sulle riforme al "pregiudicato" Berlusconi: “Tecnicamente parlando” Berlusconi e Grillo “sono entrambi pregiudicati, due condannati in via definitiva”. “La questione etica, morale, giudiziaria è per me fondamentale come valore personale prima che politico”, afferma Renzi. “Non faccio il governo con Berlusconi e non lo faccio con Grillo” ma “ho chiesto prima a Grillo poi a Berlusconi” in quanto leader politici di “scrivere insieme le regole”.

IMMIGRATI - Sulla questione immigrati: “Noi facciamo Mare Nostrum, ma l’Europa non è che ci può fare le lezioni ogni volta dicendoci cosa fare”. “Deve essere una operazione europea e non italiana. Ci consente di salvare vite umane, ma anche di arrestare centinaia di scafisti che andrebbero messi in galera e buttata la chiave”. “A Ban Ki-moon ho detto ci siamo stufati di fare la parte dei fessacchiotti” sul tema dell’immigrazione. “Le Nazioni Unite prendano l’impegno di fare un inviato speciale in Libia”, anche con lo scopo di “evitare che gli scafisti siano i proprietari delle coste”.

“Entro la fine dell’anno dobbiamo trovare un criterio che consenta di legare lo ius solis a un ciclo scolastico, così da acquisire quel patrimonio culturale che è parte integrante dell’italianita’”.

COPPA ITALIA - “Qualcuno ha sbagliato? Paghi. Il punto vero e’ che in Italia non paga mai nessuno”. Così Matteo Renzi sugli scontri della finale di Coppa Italia. “Lo stato c'è, perché questa cosa di continuare a dire che non c'è è ingiusta, offensiva”, sottolinea Renzi. La scena di Genny ‘a carogna sulle grate dell’Olimpico è una scena “triste per la sua maglietta che fa male: inneggia a una persona condannata in via definitiva per aver assassinato un funzionario di polizia. Quando penso a Raciti penso al fatto che sua figlia ha detto parole che da presidente del Consiglio mi hanno venire i brividi e mi fanno male: ‘io me ne voglio andare dall’Italia’". Infine: “Se c'è uno che prende la pistola e spara, non metteteci in mezzo il calcio, perché quelli sono delinquenti e basta”.

LAVORO E RIFORME - “Noi abbiamo un problema che è quello di fare combattere finalmente la disoccupazione, anche di quelli che hanno più i cinquanta anni. Io non voglio essere votato perche’ faccio piu’ paura o meno paura di un altro, ma perche propongo delle soluzioni. Nei prossimi dieci anni possiamo avere un aumento dell’occupazione del trenta per cento”. Infine la stoccato: "Sulle coperture al decreto Irpef “i tecnici del Senato hanno detto cose false”.

“Il problema del presidenzialismo non dobbiamo affrontarlo adesso. Prima affrontiamo la riforma del senato e del Titolo V. Ma ricordo a tutti che Calderoli ce lo ricordiamo grande statista della diplomazia internazionale, andare in giro con una maglietta che ancora ne paghiamo i danni”.

PELU' - “Nessuno si è arrabbiato con Pelu’ per la P2, si e’ arrabbiato lui. A parte le idiozie, come la massoneria, ha detto che 80 euro sono una elemosina: quando uno vive con 1.100 euro, forse è una elemmosina per Pelù, per un cittadino normale sono importanti”.

CAMUSSO - “Se la Camusso la chiama democrazia autoritaria è un problema suo. Io la chiamo giustizia sociale”.