Milano, 15 maggio 2014 - Il botta e risposta tra Berlusconi e Napolitano sul presunto golpe del 2011 s'innesta nella campagna elettorale per le europee a dieci giorni dal voto.  Fi chiede una commissione d'inchiesta, il Pd respinge l'ipotesi-golpe, e intanto l'ex premier torna in tv.

BERLUSCONI E LE DIMISSIONI - “Le mie dimissioni furono responsabili, ma non certo libere. Ci furono pressioni”, dice Berlusconi a Coffee Break su La7. E sulla risposta del Colle alle ipotesi di complotto: “Napolitano non ha sbugiardato me. Io ho chiesto semplicemente cosa fosse successo in occasione del G20” e in ogni caso “ci sono dei fatti enormi che necessitano una commissione d’inchiesta”.

Poi Berlusconi parla del futuro:  "Nel 2018 non sarò io il premier, lo dico con assoluta certezza. D’altrone i candidati spuntano come funghi e chi lo sarà domani oggi non lo si può dire. Basta vedere Renzi. Chi se lo poteva immaginare?", ha detto il leader di Forza Italia. "Secondo me non arriviamo al 2018 - aggiunge - le condizionio dell’economima sono tali per cui io penso che le elezioni politiche arriveranno tra un anno, un anno e mezzo”.

Dopo aver attaccato Grillo ed essersi sfilato dalle riforme, come già fatto ieri, l'ex premier nega di essere un condannato in via definitiva: “Da quando c’è l’Europa non si può parlare di sentenza definitiva. In Italia c’é un processo che si chiama ‘revisione del processo’, mentre in Europa si può fare ricorso alla Corte Ue dei diritti dell’uomo. Il termine definitivo è superato dalla storia”.

Sull'ex alleato Alfano, Berlusconi dice: “Non ho mai detto che è un traditore. Però questi senatori e deputati, eletti nel Pdl col mio nome sul simbolo, oggi sono degli utili idioti che aiutano la sinistra. E, come faceva il Partico comunista di una volta, saranno presi a calci quando non serviranno più a nulla”.

Infine una domanda sui casi Dell'utri e Scajola. Berlusconi chiarisce: "Sono persone che hanno storie personali, mi addolora che hanno avuto queste cose, da tempo non partecipano alla vita del partito. Dell’Utri è una persona di una bontà e onestà e cultura mai viste”.

CIVATI E IL GOLPE  - “La tesi secondo cui ci sarebbe stato un colpo di Stato contro Berlusconi è un po' curiosa, perché poi Berlusconi vi partecipa ai colpi di Stato: se io subissi un colpo di Stato, poi non lo sosterrei votando il Governo Monti... Insomma, la ricostruzione di queste ore mi sembra molto parziale. Io vorrei ricordare le condizioni politiche del 2011", ha detto Pippo Civati (Pd) intervenendo ad Agorà, su Rai3.

“Berlusconi - ha proseguito - parla di colpi di Stato ma poi attraverso l`onorevole Sisto e tanti colleghi sta partecipando alle riforme costituzionali, per cui mi pare che il percorso sia molto frastagliato. Poi certo, è chiaro che nel 2011 ci fu un lavoro politico dentro e fuori l`Italia: mi sembra ipocrita non riconoscerlo".

INCHIESTA SUL COMPLOTTO - E il forzista Paolo Sisto spiega: "Abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta parlamentare sulle dichiarazioni di Timothy Geithner, ex ministro Usa, secondo cui nel 2011 sarebbe stato pensato un complotto contro Berlusconi. Credo che essendo una richiesta della minoranza si provvederà a calendarizzarla quanto prima".