Torino, 17 maggio 2014 - Comizio-show con urla e proclami di Beppe Grillo davanti a migliaia di persone in piazza Castello a Torino. "Siamo scesi in piazza per vincere e vinceremo queste europee con il 100 per cento", ha esordito il leader del Movimento 5 Stelle, che non ha risparmiato sferzate ai politici anche stranieri.

"Bisogna ringraziarlo Stalin. La guerra contro i nazisti l’ha vinta lui. Se non vinceva Stalin, Schulz era dentro al Parlamento con una svastica sulla fronte - ha detto riferendosi al candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea -. E tu dai dello stalinista a me? Vieni a offendere 10 milioni di italiani? Schulz, vedi di andare affan...".

Grillo ha rincarato la dose prendendo spunto da un’altra frase di Schulz, che lo aveva paragonato al vento (impossibile da giudicare). "Caro Schulz, comincia a zavorrarti attaccato al culone della Merkel perché, il vento arriva anche lì...!". Cancelliera tedesca che è stata pesantemente soprannominata anche quando il leader M5s ha lanciato la sua proposta alternativa al fiscal compact, ossia gare una media del debito di tutti i paesi europei per spalmarlo su tutta l'Unione Europea.. "Se siamo una comunità allora bisogna mettere insieme il debito. Merkel se tu non lo vuoi fare - ha detto - noi il nostro debito non lo paghiamo".

Immancabile anche l'attacco a Giorgio Napolitano. "Io non mi stupisco quando allo stadio fischiano l’inno di Mameli. Fratelli d’Italia, dice. Ma fratelli di chi? Dei piduisti, dei massoni, della camorra? - ha detto - Chiediamoci perché si fischia un inno. Io invece inorridisco quando il presidente della Repubblica riceve al Quirinale un condannato in via definitiva".

"La Digos è tutta con noi, la Dia è tutta con noi, i Carabinieri pure - ha rincarato la dose Grillo -. Noi facciamo un appello", perché "non ce la fanno più a scortare quella gente al supermercato o al festival. Loro sono noi".

E ancora: "Io sono cattivissimo. I primi giorni che andremo a governare questo Paese abbiamo il diritto e il dovere di fare un processo pubblico a questa gente qua". "Faremo una indagine fiscale per capire come hanno usato i nostri soldi - ha ammonito Grillo - ci devono restituire 3,6 miliardi di riborsi e non lo dico io ma la Corte dei conti". "Via vitalizi, via macchine, via orpelli", ha aggiunto.

"Faremo un tribunale online: metteremo le persone sulla rete e voteremo caso per caso giornalisti, politici e imprenditori - ha annunciato -. Li metteremo online ed emetteremo un verdetto virtuale: almeno il diritto di uno sputo".

"Dicono che io sono Hitler. Ma io non sono Hitler... sono oltre Hitler!", ha quindi urlato dopo aver spiegato il suo programma sul reddito di cittadinanza e la necessità di "cambiare il sistema". "Se non ci fosse il Movimento5Stelle ci sarebbero i nazisti. Quello che stiamo facendo non è un sogno condiviso ma una rivoluzione. La rivoluzione l’abbiamo già fatta e se non ci faranno sognare noi non li faremo dormire. Questo è il vero slogan populista", ha detto ancora il leader 'pentastellato', rivendicando che "se il populismo è dire no a quello che sta succedendo, allora è la più alta espressione della politica".

"Eravamo i grillini stupidini, eravamo quelli dell’antipolitica che doveva scomparire. Ma non siamo scomparsi, ora ci dicono che siamo fascisti, ma dovrebbero ringraziarci se non c’è ancora stata violenza per le strade in Italia e non è nato il partito neofascista", ha aggiunto spiegando che "la nostra rabbia ha unito 10 milioni di persone, ma non abbiamo sfasciato vetrine e non siamo andati contro la polizia. Queste europee le abbiamo già vinte".