Roma, 23 maggio 2014 - L’ondata euroscettica parte dalla Gran Bretagna, con l’exploit alle amministrative del partito anti-Ue di Nigel Farage, ma si ferma in Olanda, dove il Pvv di Geert Wilders, secondo gli exit poll, ha ottenuto solo il quarto posto con il 12,2%. Ma è oltremanica a segnalare la tendenza: certo di conquistare gli stessi voti anche alle europee, il leader di Ukip detta già l’agenda al premier britannico. “David Cameron ora cambierà la sua politica, diventerà più euroscettico”, ha assicurato Farage, certo che il risultato delle europee provocherà un “terremoto politico” a Londra.

Se gli anti-Ue britannici festeggiano, in Olanda il Partito per la Libertà (Pvv) di Wilders, per mesi dato in testa ai sondaggi, arranca dietro i cristiano-democratici del Cda e i progressisti di ‘Democratici 66’, entrambi sopra il 15%, ma anche dietro il Partito Popolare per la Liberta’ e la Democrazia (Vvd) del premier Mark Rutte (al 12,3%). Se i dati fossero confermati, Wilders perderebbe due seggi a Strasburgo, passando a 3 deputati dai 5 conquistati nel 2009, quando ottenne il 17%. Il leader xenofobo, noto per le sue posizioni contro immigrati e musulmani, ha dato la colpa alla bassissima affluenza, appena il 35%. “Stando a casa, gli elettori hanno mostrato disgusto e disinteresse per l’Unione europea: i Paesi Bassi non sono diventati più filo-europeisti”, ha spiegato.

Ma per alcuni analisti politici, Wilders è rimasto vittima della sua stessa campagna elettorale: è difficile portare i cittadini a votare per qualcosa in cui li si esorta a non credere. “Quando costantemente ripeti ai tuoi sostenitori che l’Ue è inutile, non dovresti stupirti che non vadano a votare”, ha sostenuto Bert van den Braak, ricercatore politico alla Leiden University. “Contro tutte le aspettative, il Pvv è il grande sconfitto delle elezioni europee”, ha titolato il quotidiano olandese Financieele Dagblad, seguito dal Trouw, che parla di come “Geert Wilders abbia fallito nel trasformare queste elezioni in un referendum sull’Europa”.
Dopo la forte avanzata del partito di Farage alle amministrative, Cameron ha aperto ad accordi con gli euroscettici, ma per il momento solo a livello locale.