Roma, 2 giugno 2014 - Beppe Grillo non sembra aver preso bene il verdetto delle urne, e ora da suo blog accusa: ci sono stati brogli alle elezioni europee a vantaggio del Pd. Nel post, dal titolo “Broglio sì, broglio no: la terra dei cachi”, l'ex comico esprime “sospetti” sul voto del 25 maggio scorso.

Grillo parla del “divide et impera” come “strategia di controllo politico applicabile praticamente a qualsiasi contesto sociale” e accusa “Il Sistema” di essersi “sempre adoperato affinché le naturali diversità esistenti in società (orientamento politico, razza, etnia, religione, genere sessuale, età, status, mansioni lavorative, ecc.) fossero comunemente percepite sotto forma di fazioni in eterno conflitto nella grande battaglia per un posto al sole”. La premessa del blog di Beppe Grillo serve per tornare sul concetto di broglio elettorale, sviscerato in un torrenziale post che ripropone contributi di altri blog, come spiegazione del risultato “irragionevole” o “sconcertante” delle Europee.

Sì, perché il concetto di broglio 2.0 assume anche la “modalità indiretta” di “alimentare la reciproca sfiducia tra i cittadini, e infonde grande rabbia, in quanto ogni elettore è portato ad attribuire l’esito irragionevole espresso dalle urne non già ad una frode attuata dal potere in spregio di ogni norma etica e democratica, bensì alla sprovvedutezza o alla disonestà degli altri elettori”. 

E allora, “la prossima volta che una consultazione elettorale o referendaria restituisca un esito sconcertante, del tutto difforme - ribadisce ancora il blog di Grillo - da qualsiasi razionale previsione e sondaggio pre-elettorale, prima di infervorarci contro “quella massa di pecore ignoranti e/o vendute che si lasciano abbindolare o comprare dai politici”, sarà meglio riflettere sul tipo di sistema in cui viviamo e magari ritornare con la mente a questo post”.