Roma, 7 giugno 2014 - Le inchieste sulle tangenti del Mose, con sempre nuove rivelazioni, continua a far tremare la politica. Ma per una volta la reazione del Governo e del Parlamento è molto netta. Dopo la prima, durissima reazione di Renzi (Video) che riproponeva, come già per Expo, il Daspo per i politici, sul tema corruzione e politica interviene anche il presidente del Senato Pietro Grasso.

E il premier torna sull'argomento promettendo una 'rivoluzione' e nuove norme a tambur battente, già venerdì.

GRASSO - Sì al Daspo per imprese e politici corrotti, ma si può anche fare un “passo ulteriore”: non solo inserire i reati di corruzione tra quelli di cui si occupano le Dda ma anche bloccare, “da subito e per sempre, ogni tipo di vitalizio per i politici condannati per reati di mafia e di corruzione, estendere la decadenza e la incandidabilità ai parlamentari senza alcun limite, così come per i sindaci ed i consiglieri regionali”. Sono le proposte che lancia il presidente del Senato, Pietro Grasso, durante il suo intervento alla cerimonia di intitolazione dell’aeroporto di Comiso a Pio La Torre.

“La politica - spiega Grasso - quando ha veramente voluto reprimere un fenomeno ha saputo trovare risorse tecnico-giuridiche, materiali e umane, come ha fatto per la criminalità organizzata. Abbiamo la soluzione, si tratta di avere la concorde volontà politica di attuarla, peraltro secondo le indicazioni a livello europeo e internazionale: basta inserire i reati di corruzione tra quelli di competenza delle direzioni distrettuali antimafia”.

“Ma - dice ancora il presidente del Senato - si può fare anche di più: inserire un codicillo che blocchi, da subito e per sempre, ogni tipo di vitalizio per i politici condannati per reati di mafia e di corruzione, estendere la decadenza e la incandidabilità ai parlamentari senza alcun limite, così come per i sindaci ed i consiglieri regionali”.

RENZI - “Io sono rimasto particolarmente colpito dal caso Mose - dice Renzi - chi volesse negare una evidente responsabilità della politica, anche per la mia parte politica, sarebbe fuori dalla storia. Riguarda tutte le parti politiche e anche il Pd”.

Quanto al 'che fare', il premier snocciola la sua road map: venerdì prossimo ci sarà un provvedimento ad hoc sulla corruzione che prevede “poteri precisi” all’autorità di Cantone. Insomma, serve “una riforma radicale”, “occorrerà incidere sulla vigilanza e sulle procedure” degli appalti, dice il premier.

“Nella vicenda del Mose di Venezia sono coivolti i ladri ma anche le guardie”, aggiunge poi Renzi criticando  l’atteggiamento delle autorità preposte ai controlli. “Dobbiamo porci il problema di come tagliare le autorità che non hanno funzionato perché non hanno più’ senso che esistano".

 Contro la corruzione, insiste il premier, occorre “dare risposte strutturali” che possono richiedere anche una settimana o due settimane in più e serve soprattutto “una risposta culturale”. Lo dice Matteo Renzi, oggi a Napoli. “Bene i provvedimenti spot”, ma non bastano, osserva il premier, c’è “una emergenza educativa in Italia” per affermare che “la legalità non è un optional”. 

Tornando sul possibile coinvolgimento del Pd, il premier è durissimo: “Se c’è nel Pd qualcuno che ruba andrà a casa a calci nel sedere”, minaccia. E su greganti: “Non ci sono persone del Pd e non del Pd, ci sono ladri e persone per bene”, sottolinea. E ancora: "Greganti è stato un errore. Punto. E siccome sono il segretario del Pd non sto a dire ‘ma allora c’erano loro, non io’”.

Il messaggio è che adesso cambia tutto, e il rischio che, dopo aver concesso il 40,8% dei consensi elettorali alle Europee, gli italiani si allontanino dal Pd “c’è” ed è per evitare questo che “nei prossimi due mesi lavoreremo a testa bassa a chiudere tutte le partite che abbiamo aperto”. Quello conquistato alle Europee “è un 40,8% che rimetto in campo per l’Italia. Se non ce la si fa è colpa mia, ma se si riesce torniamo a volare. Basta con questi sogni rimpiccioliti che ci rendono cenerentola d’Europa”.

Sul Fisco: “Non possiamo pensare di essere il partito che dice che le tasse sono bellissime - dice citando Padoa Schioppa - perché in Italia la materia fiscale è quanto di più farraginoso ci possa essere”. E sulle riforme: “Io ritengo che ci siano le condizioni perché entro l’estate” venga votata “la legge elettorale” e ci sia “la prima lettura della riforma del Senato”, (cosa che aveva promesso anche, ieri, il ministro Boschi)

Poi Renzi non resiste dal lanciare una frecciata a Grillo: Il Movimento 5 stelle “va a discutere con gli xenofobi a Londra e non vuole parlare con me in Italia, questo rende ancora più discutibile la loro posizione” sulle riforme. 

Quanto invece all rapporto con Berlusconi: “Non ho parlato con Berlusconi da dopo le Europee, se lo vedo vi faccio sapere dove e quando”, promette.