Pechino, 9 giugno 2014 - All'indomani dei ballottaggi per le amministrative - che hanno visto luci e ombre per il Pd vittorioso alle Europee, è cominciata la missione asiatica del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che tocca Vietnam, Cina e Kazakistan.

LA TAPPA AD HANOI - Renzi è arrivato a Hanoi intorno a metà mattina, ora italiana. Si tratta della prima volta di un premier italiano nelal capitale vietnamita dal 1973, quando sono state avviate le relazioni diplomatiche. Renzi verrà accolto con una cerimonia ufficiale al Mausoleo di Hanoi e poi incontrerà il primo ministro Nguyen Tan Dung, il presidente Truong Tan Sang e il segretario generale del Partito comunista vietnamita Nguyen Phu Trong.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI - Domani Renzi visiterà gli stabilimenti dell Piaggio e Ariston in due province del nord del Paese Vinh Phuc and Bac Ninh per poi ripartire alla volta della Cina, dove farà tappa a Shanghai e Pechino.
Nell’hub finanziario cinese Renzi parlerà ai membri della business community della metropoli riuniti allo Shanghai Italian Center, il padiglione italiano dell’Expo di Shanghai del 2010, alla presenza delle autorità italiane in Cina, tra cui l’ambasciatore, Alberto Bradanini.

Per la parte cinese saranno presenti rappresentanti del China Corporate United Pavillion, il terzo padiglione cinese che sarà presente a Expo Milano 2015, oltre a quello governativo e a quello gestito dal gruppo immobiliare Vanke, espressione dei grandi gruppi industriali cinesi.

Al termine dell’incontro con gli imprenditori, Renzi ripartirà alla volta di Pechino, dove l’11 giugno si incontrerà nella Grande Sala del Popolo - il palazzo del Parlamento cinese, che sorge sul lato ovest di piazza Tienanmen - con le tre massime cariche della Repubblica Popolare Cinese: oltre all’incontro con il suo omologo cinese, il primo ministro Li Keqiang, è previsto anche un incontro il presidente e segretario generale del PCC, Xi Jinping, e con il presidente dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, Zhang Dejiang.

A Pechino, Renzi incontrerà anche i partecipanti al Business forum, che riunirà circa cento imprese egualmente ripartite tra italiane e cinesi. Tra i nomi di spicco dell’industria italiana, quelli di Finmeccanica, Unicredit, H3G ed Enel, che ad aprile scorso ha firmato a Pechino un memorandum d’intesa con la State Grid of China, il maggiore distributore di energia elettrica del Paese, per la cooperazione nel campo delle tecnologie Smart Grid per lo sviluppo urbano sostenibile e lo scambio di esperienze nella generazione di energia da fonti rinnovabili.