Roma, 15 giugno 2014 - Sulla legge elettorale ora Beppe Grillo 'apre' a Matteo Renzi, ammette che il premier è stato legittimato dal voto popolare e sul blog promette: "Renzi batta un colpo, M5S risponderà". E difatto ha risposto, per dire sì all'incontro, suggerendo però - visti i precedenti - di farlo in streaming. Curioso, Di Maio qualche ora prima aveva proprio escluso lo streaming.

MANO TESA - “Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà. All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera”, scrive nel blog Beppe Grillo in un post firmato assieme a Gianroberto Casaleggio. I due affermano che da qualche mese “sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato. La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere”.

RENZI: "NO PATTI SEGRETI" -  "Questa volta magari lo streaming lo chiediamo noi", è la risposta di Renzi alla proposta di incontro avanzata dal leader dei Cinque Stelle.  "E’ bene che non ci siano nè patti segreti nè giochini strani”, ha aggiunto. "Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno alle mille sorprese, con lui non ci si annoia", ha concluso il premier.

GUERINI RISPONDE SI' - “Prendiamo atto con soddisfazione che Grillo e Salvini stanno tornando sui loro passi, cercando un confronto con il Pd”, è il commento soddisfatto di Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd. “Questo è il segno evidente della centralità politica del nostro partito, forte del risultato elettorale e di una agenda radicale di riforme che gli italiani aspettano. Pronti a confrontarci con tutti, nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per noi la priorità restano le riforme istituzionali, Senato, titolo V e legge elettorale che garantisca governabilità, potere dei cittadini di scegliere da chi essere governati, certezza di chi vince e chi perde, secondo il percorso che abbiamo individuato. Visti i precedenti con i 5 stelle - conclude Guerini - suggeriamo comunque l’adozione dello streaming per eventuali incontri futuri”. 

DI MAIO E LO STREAMING - "Sono felice del fatto che il Governo abbia accolto la nostra proposta di incontro sulla legge elettorale (lo streaming si farà)". E’ quanto scrive il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S) su Twitter. Le sue parole sono ritwittate anche da Beppe Grillo sul suo profilo.

IL MINISTRO MARTINA - Il primo a rispondere, quasi in diretta perché intervistato da Sky, è il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina: "Se davvero siamo di fronte a un’apertura sincera, sarebbe impossbile sottrarsi al confronto. Anzi, sono certo che il Pd deve farsi avanti, se Grillo ha deciso di scongelare i suoi voti e di metterli veramemente a disposizione del cambiamento, vuol dire che il Pd ha prodotto un effetto non banale che va oltre se stesso”.

LE CONDIZIONI DI SALVINI - L’accordo con il Pd è sulla riforma del Senato e “sulla collegata riforma del Titolo V della Costituzione. La speranza è una sterzata decisa rispetto al neocentralismo del governo”, afferma Matteo Salvini al Corsera. “Fin qui - spiega Salvini, - Renzi voleva riportare tutto allo Stato, decidere tutto a Roma. Noi diciamo di redistribuire le competenze oggi concorrenti tra Regioni e Stato. Con le Regioni che si tengono i quattrini per fare il loro lavoro. Con la bozza del governo, le Regioni non servivano più”.