di MARCO SASSANO
— ROMA —

«L’ISLAM dovrebbe diventare la religione di tutta l’Europa: il primo passo per l’islamizzazione dell’Europa sarà l’ingresso della Turchia nell’Unione». Parla senza peli sulla lingua il colonnello Gheddafi alle quasi 500 ragazze italiane (e 48 ragazzi) riunite da un’agenzia di hostess nella residenza dell’ambasciatore libico a Roma, sulla Cassia. Parla e i diplomatici della Farnesina provano un brivido sulla schiena pensando alle conseguenze politiche in Italia e in Europa delle sue dichiarazioni. Tanto più che durante l’incontro con tante belle ragazze tre di loro si sono presentate davanti al Colonnello, si sono messe il velo in testa, hanno detto di voler lasciare la religione cattolica e si sono convertite, partecipando a un veloce rito, all’Islam. Altre due si sono arrabbiate («sono schioccata», ha detto una) e hanno abbandonato la grande assemblea minacciando di denunciare i giornalisti che chiedevano il perché della loro fuga. Un’altra, uscendo di corsa, ha voluto solo precisare: «Non siamo state retribuite per venire qui» (in realtà l’agenzia avrebbe rilasciato un gettone di 70 euro, a patto di non parlare con i giornalisti). Alla fine dell’incontro alcune delle ragazze hanno spiegato che il leader libico aveva loro parlato, tramite un interprete, della visione della donna nell’Islam e del rapporto di amicizia tra Italia e la Libia. Gheddafi «è stato molto gentile, ci ha parlato del Corano e ce ne ha regalato una copia: mi ha fatto un’ottima impressione», ha commentato una giovane.


IL COLONNELLO era arrivato a Roma alla grande, dimostrando che in Libia non c’è traccia di crisi. Quattro grandi aerei sono stati impiegati per la trasferta: due atterrati a Ciampino con Gheddafi, le sue amazzoni e la delegazione, mentre altri due sono arrivati a Fiumicino con i cavalli berberi e i loro fantini. Il leader libico è atterrato alle 13,30 a bordo di un quadrigetto Airbus 340 della compagnia Afriqyiah ed è andato incontro al ministro degli Esteri Franco Frattini. Quasi contemporaneamente all’arrivo dei due grandi jet a Ciampino, sono atterrati a Fiumicino i due aerei dell’Air Libya con a bordo i trenta cavalli che si esibiranno questa sera nella caserma ‘Salvo D’Acquisto’ a Tor di Quinto insieme a quelli dei carabinieri.
CON UN IMPONENTE corteo di auto blindate il Colonnello, da Ciampino, è giunto alla residenza dell’ambasciatore Abdulhafed Gaddur nei pressi della via Cassia nel cui giardino è stata piantata la grande tenda beduina. L’incontro con Berlusconi, dopo la manifestazione equina alla caserma dei Carabinieri, si avrà questa sera con una cena che si svolgerà dopo il tramonto del sole per rispetto del Ramadan, il mese sacro islamico. Non mancherà un menù tricolore con un trittico di pennette ai quattro formaggi, al pomodoro e al pesto preparato dallo chef personale del presidente del Consiglio, Michele Persechini. Ieri sera Gheddafi ha scelto Campo de’ Fiori per una passeggiata protetto dall’imponente scorta. Dopo un cappuccino e un gelato al bar Obika, si è fermato a parlare con alcuni venditori ambulanti tunisini acquistando alcune mercanzie. La sua guardia del corpo ha pagato 300 euro in contanti per una ventina di anelli. Quindi il leader libico è passato davanti alla fontana dei Fiumi del Bernini salutando la folla. Gheddafi ha chiuso la serata al ristorante Passetto, in via Zanardelli, dove ha preso un cocktail analcolico lasciando 100 euro prima di risalire sulla sua auto nel lungo corteo.
La visita del Raìs, e in particolare la sua lezione di religione, ha scatenato una bufera di polemiche. Una «indegna sceneggiata» secondo l’Udc, «celebrazione imbarazzante e subalterna» fatta di «battute misogene», rincara dal Pd Rosy Bindi.