di ELENA G. POLIDORI
— ROMA —

È STATO il giorno della presa delle tante ‘Bastiglie’ d’Italia, dei monumenti simbolo, dei tetti delle falcoltà più prestigiose, dei luoghi carismatici del Paese, come la torre di Pisa o il Colosseo o la Mole Antonelliana. Da Nord a Sud, anche ieri e forse fino a quando la riforma Gelmini non affronterà il voto finale alla Camera, gli studenti d’Italia resteranno sul piede di guerra per «combattere contro chi ci nega il futuro».
Una protesta che si espande sempre più a macchia d’olio e che ieri, a Roma, ha visto gli studenti entrare all’interno dell’Anfiteatro Flavio e affacciarsi al secondo anello esponendo uno striscione con la scritta «Nessun taglio, nessun profitto». Poi hanno dato vita a un corteo all’interno del Colosseo, gridando in coro «siamo noi i veri leoni» e accendendo fumogeni rossi, tra lo stupore dei turisti presenti. Il blitz è durato pochi minuti e non ha creato particolari tensioni. A Roma, però, sono stati rinforzati i presìdi delle forze di polizia ed è stato impedito l’accesso in piazza Montecitorio. A Milano, invece, un corteo di circa 400mila studenti degli istituti superiori ha attraversato il centro: tensioni con la polizia al Politecnico e in piazzale Loreto, due ragazzi sono rimasti contusi.


A PISA
, altra protesta con ‘aggressione’ al monumento simbolo; gli studenti sono saliti sulla Torre Pendente e hanno srotolato uno striscione controla riforma. A Napoli, la sede dell’Università degli studi Orientali è stata occupata così come il rettorato dell’Università Federico, II mentre a Palermo sei cortei, formati da un migliaio di studenti, si sono diretti verso l’ufficio scolastico provinciale per poi bloccare la stazione ferroviaria per un’ora e l’ingresso al porto. A Bari, una ventina di studenti ha occupato la facoltà di ingegneria del Politecnico mentre a Torino, sfidando il freddo, i ricercatori dell’università hanno trascorso la seconda notte sul tetto della sede delle facoltà umanistiche oltre a invadere l’atrio d i locali del Museo nazionale del cinema nella Mole Antonelliana. Sono state anche occupate le sedi del Politecnico e ci sono stati picchetti davanti a Fisica e Chimica. Inoltre, davanti alla sede della Regione Piemonte sono stati lanciati uova e fumogeni e la stazione di Porta Susa è stata bloccata per mezz’ora. Ad Ancona è stato occupato il tetto della facoltà di ingegneria della Politecnica e a Bologna un corteo di qualche centinaio di studenti ha creato difficoltà agli autobus in centro, mentre altri hanno tentato di entrare in stazione per occupare i binari venendo però respinti dalla polizia. Infine, a Cagliari, è proseguita l’occupazione del tetto del Palazzo delle scienze: agli studenti si sono associati alcuni ricercatori.