di SERGIO ROSSI
— AREZZO —

E’ IL TERZO magnate più ricco del globo secondo Forbes, uno che nel 2009 ha dichiarato un patrimonio di 47 miliardi di dollari, che per la celebre rivista sarebbe il quarantesimo uomo più ricco di tutti i tempi. Aggiungiamoci che Condè Nast lo ha giudicato il sedicesimo manager della storia. E adesso Warren Buffett, che ha in portafoglio importanti partecipazioni in colossi quali Coca Cola, Gillette, McDonald’s, Kirby Company e Walt Disney, sbarca in Italia. Sbarca ad Arezzo per la precisione e attraverso la controllata Richland, che fa capo alla holding Berkshire Hathaway, acquisisce l’intero complesso aziendale Rosato. La firma del preliminare è avvenuta ieri e le parti sono adesso al lavoro per perfezionare l’accordo entro febbraio.
«Un onore» commenta Simona Rosato, l’anima di un marchio di prestigio nel settore della gioielleria, presente da anni sui mercati europei ma praticamente assente negli Stati Uniti. La Rosato rimane come manager delegata alla produzione e alla commercializzazione in Italia e nel resto del continente.



LA SCELTA non è casuale. Buffett ha acquisito con Berkshire Hathaway due delle principali aziende di importazione del settore, la Beloro di Dennis Ulrich e l’Aurafin di Dave Meleski, arrivando ad assemblare un portafoglio gonfio di brand dell’oro negli Usa. Ed è stata la conoscenza diretta con Ullric e Meleski, spiega Simona Rosato, a favorire il contatto con Buffet, sfociato in un accordo che è il primo del genere in Europa. «Uno step», lo definisce Ullrich. Una sorta di test in vista di ulteriori acquisizioni.


PER ROSATO, che ha chiuso il 2010 con un bilancio di 20 milioni di euro, è da una parte il riconoscimento del marchio, dall’altra un’ancora di salvataggio dopo anni non facili, culminati in un concordato seguito dalla costituzione di una newco. L’accordo prevede tra l’altro il mantenimento dei 75 dipendenti della catena produttiva (l’azienda, storica, è la ‘7Ar’) in Italia e un possibile ulteriore sviluppo con posti di lavoro negli Stati Uniti.