Alfredo Quarta
ANCONA
OCCORRE UN NUOVO

modello di sviluppo «che ha al centro la persona, specie quella povera, malata o disagiata», restituendo «dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro», andando oltre «l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione». E’ l’appello, forte, lanciato ieri da papa Benedetto XVI nella giornata conclusiva del XXV Congresso eucaristico nazionale che si è svolto ad Ancona. Parole che il Pontefice ha pronunciato in un luogo simbolo delle difficoltà del lavoro, lo stabilimento Fincantieri affollato da centomila fedeli, e guardando un enorme striscione («Lavoro e dignità vero bene comune») che i lavoratori hanno sistemato sui muraglioni del Duomo proprio davanti al palco.

IL SANTO

Padre non ha dato ricette ma ha messo in guardia sul come non bastino «la forza del potere e dell’economia» per gestire la società in modo sano e costruttivo. E’ necessaria la riscoperta della spiritualità eucaristica che «ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto». Se questo non accadrà all’uomo resteranno «pietre» anziché «pane». Una sferzata, quella di Benedetto XVI, pronunciata davanti a tanti big della politica nostrana presenti sulla spianata del cantiere. Una folta rappresentanza bipartisan con Gianni Letta, Bersani, Casini, Bindi, Bondi, Buttiglione. Presenti anche il direttore generale della Rai Lorenza Lai, l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono con il presidente Corrado Antonini, il segretario della Cisl Bonanni e una nutrita schiera di imprenditori marchigiani da Francesco Merloni ad Aldo e Ugo Brachetti Peretti. E in qualche modo le parole e la presenza del Papa ad Ancona hanno provocato il miracolo sul fronte occupazionale con l’annuncio, proprio dell’ad di Fincantieri, come dopo mesi di cassaintegrazione da ottobre il cantiere marchigiano tornerà operativo per la realizzazione di due nuove navi. Ma il Papa non dimentica anche la data della sua visita ad Ancona: l’11 settembre. Il decennale dell’attacco alle Twin Towers che tanto ha allarmato i servizi di sicurezza che avevano spinto anche a chiedere di spostare la visita di Benedetto XVI. Il Papa, dopo la messa, all’Angelus ha ricordato le vittime, i loro familiari e soprattutto ha rivolto un appello ai responsabili delle Nazioni, perché rifiutino sempre la violenza come soluzione ai problemi, resistano alla tentazione dell’odio, operino per la solidarietà, la giustizia e la pace.