Nuccio Natoli
ROMA
«L’AUMENTO

dell’Iva era la strada più facile e più sbagliata. I danni si vedranno presto». Il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, non si capacita: «È incredibile che non si capisca, ci hanno condannati alla non crescita e nessuno sa per quanti anni».
I commercianti proprio non ci stanno?
«Non sono solo i commercianti a dire che la manovra è sbagliata e che la crescita sarà bloccata. Lo sostengono anche le altre associazioni imprenditoriali e pure i sindacati. Possibile che tutti prendano lucciole per lanterne?».
I mercati ci stavano sbranando, i conti andavano aggiustati.
«Vero, ma il punto è come sono stati aggiustati».
Possibile che tutto sia colpa dell’aumento dell’Iva?
«È solo una faccia della medaglia. Stimavamo che nel prossimo anno i consumi sarebbero cresciuti dello 0,3%. Ora pensiamo che la crescita, bene che vada, sarà zero. Aggiungiamoci un prevedibile aumento dell’inflazione, la crescita del prelievo fiscale e il quadro per i bilanci familiari diventa cupo. Con la domanda interna in brache di tela anche la crescita del Pil sarà poco più che nulla».
Non è un po’ troppo pessimista?
«Un po’ tutti, comprese le grandi organizzazioni internazionali, con differenze minime, fanno le stesse valutazioni. E aggiungo che si è sempre detto che il turismo una delle nostre risorse da sfruttare più e meglio. Peccato che nostri concorrenti nel settore, come Francia e Spagna, avessero già l’Iva più bassa della nostra».
In alternativa all’Iva che cosa si doveva fare?
«Serviva il coraggio di attaccare la spesa pubblica. Il nodo vero, la sfida nobile, era quella. Ma come direbbe Manzoni, chi non ha coraggio…».
Il taglio agli enti locali c’è e non è da poco.
«Anche quello finirà sulle spalle delle famiglie. Il punto era intervenire sugli sprechi della spesa pubblica, sui livelli di rappresentanza della politica, insomma sui costi della politica. Perché non si dice che negli ultimi dieci anni la spesa pubblica è cresciuta al ritmo del 7,5% l’anno».
Le Province, in futuro, saranno eliminate.
«Appunto, perché non si è fatto subito? E poi, perché non si fa con forza una vera lotta al sommerso? Perché non si agisce per creare una vera trasparenza nel mare magnum dell’affarismo e degli appalti pubblici, denunciato anche dalla Corte dei conti?».