BRUXELLES, 23 novembre 2011 - "Monti è venuto a dire che dalla crisi si esce con più Europa. Che l’approccio vincente è quello del metodo comunitario e non quello intergovernativo degli accordi tra singoli Stati. E Monti ha soprattutto ribadito, ponendo sul piatto la sua credibilità personale e l’appoggio avuto dal Parlamento italiano, la determinazione del Paese a fare le riforme necessarie: era proprio quello che Bruxelles voleva sentire". E’ soddisfatto Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea e commissario all’Industria, che ieri ha incontrato il premier italiano.


Monti è stato “promosso”?
"Monti ha saputo rassicurare l’Europa. Ed è stata una giornata positiva non solo per lui ma per l’Italia in quanto tale, che si è confermata un Paese fortemente europeista che reagisce con forza e autorevolezza a un attacco speculativo senza pari. Riforme venivano chieste e riforme sono state promesse con impegni importanti sul fronte della disciplina di bilancio, delle misure per l’equità sociale e del rilancio della crescita. Elemento quest’ultimo assolutamente essenziale perché non possiamo pensare di uscire dalla crisi puntando solo sul risanamento dei conti".


Monti è entrato nel dettaglio delle misure che intende prendere?
"Oggi si è parlato di strategie europee per far fronte alla crisi, ma Monti ha promesso che venerdì, in un incontro con il commissario Rehn, entrerà nello specifico delle misure che il suo governo intende prendere. Ma sul fronte della crescita mi ha anticipato che intende lavorare a un migliore utilizzo dei fondi europei per fare ripartire il nostro forte settore manifatturiero. Credo che pensi ad un piano straordinario per il buon utilizzo dei fondi comunitari".


Il premier ha detto che l’Italia "darà il suo contributo a interventi strutturali nell’Eurozona". Quindi ha garantito appoggio al progetto europeo sugli stability bond?
"E’ normale che sia così, e la posizione italiana è da tempo questa. Se l’Europa decidesse di imboccare questa strada sarebbe un duro colpo alla speculazione. Monti si è detto convinto che gli stability bond potranno contribuire a fare del mercato una forza piu stabile per disciplinare i bilanci pubblici e su questo la sintonia con noi è totale".


Restano da convincere i tedeschi.
"Credo che il loro scetticismo di oggi non sia rigido come quello di qualche mese fa. Sono convinto che l’impegno dell’Italia ad avviare rigorose politiche di bilancio e per la crescita potrà contribuire a dissipare le perplessità di Berlino. E in ultima analisi credo che i bond potranno essere utili anche alla Germania".


Da parte della Commissione c’è preoccupazione per la mancanza di una base politica dietro questo ‘governo dei competenti’?
"Non direi. Mi pare che in questi giorni sia emersa la determinazione dei partiti italiani, eccezion fatta per la Lega, di sostenere gli interventi del governo Monti. Questo sostegno fa ben sperare perché pone le premesse per un esito positivo del processo avviato".

 


Alessandro Farruggia