Alessandro Farruggia
ROMA
IN EUROPA gli esami non finiscono mai. Davanti allEurogruppo, Mario Monti ha tracciato una manovra da lacrime e sangue, anche se non ha dettagliato le misure . Al commissario agli Affari economici, Olli Rehn che in un rapporto riservato («Affrontare la sfida di alto debito/bassa crescita dellItalia») chiedeva misure aggiuntive per poco più di 11 miliardi per garantire il pareggio di bilancio nel 2013, un Mario Monti nella duplice veste di premier e ministro dellEconomia ha replicato assicurando che si farà ben di più.
«Nel rapporto sostenevano ieri fonti governative non ci sono sorprese, ma il premier, che non è preoccupato, ne terrà conto». Parecchio conto. Secondo fonti tecniche sino a ieri si lavorava a una manovra da 20 miliardi, comprensivi dei 4 della delega fiscale della manovra Tremonti di Ferragosto. I 16 miliardi da aggiungere ai 4 della delega sarebbero spalmati su due anni: 11 nel 2012 e 5 nel 2013.
MA SECONDO fonti politiche queste cifre sono già superate: andrebbero aggiunti altri 5-10 miliardi di investimenti per la crescita. Quindi si oscillerebbe tra i 25 e i 30 miliardi in due anni. Senza considerare il rischio spread e un eventuale aggiustamento causato da una ulteriore caduta del Pil. Per Monti ieri è stata anche una giornata intensissima. Chiusa però con grande soddisfazione: il premier è stato promosso dai colleghi stranieri. ««Cè grandissima fiducia sugli impegni assunti dallItalia, conosciamo molto bene Monti», ha chiosato attorno a mezzanotte Didier Reynders, ministro belga delle Finanze. «Ci ha convinto ha aggiunto il commissario Olli Rehn Monti arriverà al pareggio di bilancio nel 2013». E infine Jean-Claude Juncker, presidente dellEurogruppo: «Le misure presentate rappresentano una buona base per le riforme». Il giro di colloqui era cominciato con contatti bilaterali. Il premier ha visto Juncker e il ministro francese François Baroin. Poi il ministro tedesco Wolfgang Schauble e il presidente della Bce, Mario Draghi.
A TUTTI ha promesso che lItalia risponderà a tono alle proposte dellEuropa, fatte per ultimo nel documento di 16 pagine firmato da Rehn. «Il paese scriveva resta vulnerabile principalmente perché negli ultimi 10 anni non ha introdotto riforme di bilancio e strutturali».E visto che la crescita italiana è stata inferiore allatteso 0,7% «vanno creati cuscinetti per salvaguardare gli obiettivi di bilancio annunciati» e questo va fatto con interventi sulle pensioni, spostamento del carico fiscale «dal lavoro ai consumi e alla proprietà», più lotta allevasione fiscale e interventi sul lavoro «sostituendo lattuale sistema di protezione attraverso il reintegro obbligatorio con il pagamento di una indennità di liquidazione» (superando così larticolo 18 dello Statuto dei lavoratori).
ROMA
IN EUROPA gli esami non finiscono mai. Davanti allEurogruppo, Mario Monti ha tracciato una manovra da lacrime e sangue, anche se non ha dettagliato le misure . Al commissario agli Affari economici, Olli Rehn che in un rapporto riservato («Affrontare la sfida di alto debito/bassa crescita dellItalia») chiedeva misure aggiuntive per poco più di 11 miliardi per garantire il pareggio di bilancio nel 2013, un Mario Monti nella duplice veste di premier e ministro dellEconomia ha replicato assicurando che si farà ben di più.
«Nel rapporto sostenevano ieri fonti governative non ci sono sorprese, ma il premier, che non è preoccupato, ne terrà conto». Parecchio conto. Secondo fonti tecniche sino a ieri si lavorava a una manovra da 20 miliardi, comprensivi dei 4 della delega fiscale della manovra Tremonti di Ferragosto. I 16 miliardi da aggiungere ai 4 della delega sarebbero spalmati su due anni: 11 nel 2012 e 5 nel 2013.
MA SECONDO fonti politiche queste cifre sono già superate: andrebbero aggiunti altri 5-10 miliardi di investimenti per la crescita. Quindi si oscillerebbe tra i 25 e i 30 miliardi in due anni. Senza considerare il rischio spread e un eventuale aggiustamento causato da una ulteriore caduta del Pil. Per Monti ieri è stata anche una giornata intensissima. Chiusa però con grande soddisfazione: il premier è stato promosso dai colleghi stranieri. ««Cè grandissima fiducia sugli impegni assunti dallItalia, conosciamo molto bene Monti», ha chiosato attorno a mezzanotte Didier Reynders, ministro belga delle Finanze. «Ci ha convinto ha aggiunto il commissario Olli Rehn Monti arriverà al pareggio di bilancio nel 2013». E infine Jean-Claude Juncker, presidente dellEurogruppo: «Le misure presentate rappresentano una buona base per le riforme». Il giro di colloqui era cominciato con contatti bilaterali. Il premier ha visto Juncker e il ministro francese François Baroin. Poi il ministro tedesco Wolfgang Schauble e il presidente della Bce, Mario Draghi.
A TUTTI ha promesso che lItalia risponderà a tono alle proposte dellEuropa, fatte per ultimo nel documento di 16 pagine firmato da Rehn. «Il paese scriveva resta vulnerabile principalmente perché negli ultimi 10 anni non ha introdotto riforme di bilancio e strutturali».E visto che la crescita italiana è stata inferiore allatteso 0,7% «vanno creati cuscinetti per salvaguardare gli obiettivi di bilancio annunciati» e questo va fatto con interventi sulle pensioni, spostamento del carico fiscale «dal lavoro ai consumi e alla proprietà», più lotta allevasione fiscale e interventi sul lavoro «sostituendo lattuale sistema di protezione attraverso il reintegro obbligatorio con il pagamento di una indennità di liquidazione» (superando così larticolo 18 dello Statuto dei lavoratori).
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