ROMA, 9 dicembre 2011 - Non è facile quantificare il peso della manovra sulle tasche degli italiani: ci sono ancora troppi lati oscuri. Ci provano la Cgia di Mestre e la Uil che — al netto di modifiche in Parlamento — prevedono rispettivamente un salasso da 2.500 euro nel prossimo trienno a famiglia mentre, secondo i calcoli del sindacato di Angeletti, i lavoratori dipendenti e i pensionati pagheranno ben 209 euro in più l’anno.

CGIA DI MESTRE -Gli artigiani rifanno i conti al decreto Salva Italia e sostengono che, nel trienno 2012-2014, la «manovra netta» è di 62,9 miliardi di euro. Che significa una dimensione tre volte superiore a quella prevista poiché, dicono, il decreto varato dal governo darà luogo a una correzione del deficit per un importo di circa 20 miliardi nel 2012 e di altri 21 nei due anni successivi. C’è di più: le maggiori entrate rappresenteranno il 70% della manovra, mentre le minori spese ammonteranno al 30%. «Secondo una nostra stima — chiosa Giuseppe Bortolussi, segreterio della Cgia di Mestre — nel prossimo trienno l’impatto medio su ogni famiglia italiana sarà di quasi 2.500 euro, e cioè di poco più di 830 euro l’anno». Se agli effetti di questi provvedimento — continua — aggiungiamo quelli dalle due manovre estive di Berlusconi l’effetto nel periodo dal 2011 al 2014 sale a 208 miliardi. «Ciò significa che ogni nucleo familiare in questo quadrienno dovrà farsi carico di 8.266 euro, poco più di 2.000 euro l’anno».

TEMPI GRAMI pure secondo la Uil. Dai calcoli del servizio delle politiche territoriali emerge che lavoratori dipendenti e pensionati, in base alle attuali misure del decreto, pagheranno 209 euro in più l’anno, tra Imu sulla prima casa (133 euro) e aumento delle addizioni regionali sull’Irpef (76). La città più tartassata sarà Roma dove, nel 2012 per queste imposte, si pagheranno 1.035 euro in più, seguita da Milano (841 euro) e Bologna con 836 euro. Per Firenze saranno 617 gli euro aggiuntivi: fanalino di coda Lucca con una media di 344 euro. Peraltro: queste cifre non tengono conto dell’autonomia impositiva degli enti locali «che potrebbero portare altri aumenti», specifica Guglielmo Loy, segretario confederale del settore.


r. r.