PAOLO MOCAVERO è il presidente di ‘100 per 100 animalisti’, associazione nazionale, ma che ha il suo feudo tra Veneto e Lombardia. Sabato scorso era a Ferrara con altri militanti per protestare contro il circo di Moira Orfei.
Per voi gli animali nei circhi vengono maltrattati a prescindere?
«Vivono perennemente in gabbia, sia quando vengono trasportati sia quando scendono a terra. Sono esseri viventi ai quali viene imposto come vivere. E li costringono a riprodursi in cattività dicendo che tanto non si riadatterebbero nei loro habitat naturali. Ma ai circensi ciò non interessa, basta che li abbiano a disposizione».
Molti Comuni firmano ordinanze per impedire ai circhi di sostare sul proprio territorio. Un buon deterrente?
«E’ uno specchio per le allodole. La Costituzione li obbliga a mettere a disposizione gli spazi pubblici per gli spettacoli itineranti. I Comuni si fanno grossi quando hanno a che fare con circhi piccoli, i quali rinunciano a ricorrere al Tar perché non hanno soldi. Ma di fronte a colossi come il circo di Moira Orfei puntualmente perdono».
Ma allora come pensate di portare avanti la vostra battaglia?





«La nostra azione per sensibilizzare l’opinione pubblica è fatta di attacchinaggio selvaggio di nostri manifesti sopra quelli dei circhi e di presidi per scoraggiare gli spettatori. Secondo noi, i principali responsabili sono i genitori dei bambini che non li educano al rispetto degli animali. Non insegnano che non è normale vedere un elefante sedersi come un uomo o un leone saltare dentro un cerchio di fuoco».
A livello politico avete mai avuto ascolto?
«Abbiamo collaborato anche con l’ex ministro Brambilla, ma non ne facciamo una questione partitica. Il problema è che in ballo ci sono grossi interessi economici. Quindi nessuno, seppur animalista, ha mai voluto mettere mano alla questione degli animali nei circhi».
lo. mor.