Giovanni Panettiere
«SE EQUITALIA è diventata un bersaglio, bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze». Poche righe pubblicate sul suo blog e Beppe Grillo incendia la polemica sulla società pubblica di riscossione dei tributi, in questi giorni nel mirino degli anarchici. E dei loro attentati: prima Roma, poi Modena e Foggia. Almeno fino a ieri pomeriggio, quando una busta contenente un proiettile e destinata al direttore di Equitalia a Torino viene intercettata dal personale delle Poste Italiane. All’interno c’è anche un biglietto che riporta solo la firma: ‘Anarchia’.
Tensioni che rischiano di alimentarsi con l’ultimo exploit di Grillo. Il comico non dosa le parole e sul web invita il premier Mario Monti «a rivedere immediatamente il funzionamento di Equitalia. Se non ci riesce la chiuda». Tanto — chiosa — «nessuno ne sentirà la mancanza». Attilio Befera, il numero uno dell’Agenzia delle entrate, che, insieme all’Inps controlla Equitalia, quasi non crede ai suoi occhi. A pranzo, davanti alle telecamere del Tg1, aveva appena rassicurato i telespettatori. L’attività delle Entrate e di Equitalia «non è la lotta alla ricchezza», come si potrebbe pensare. Anche se tutti, ricchi inclusi, «devono pagare quanto dovuto». Il suo è un appello forte a sostenere la lotta all’evasione che nel 2011 ha fruttato 11 miliardi di euro. Ma non basta. La bordata di Grillo non fa calcoli e getta tutto in secondo piano. Potere della comunicazione globale. «In un momento di difficoltà — è la replica di Befera al comico — bisognerebbe avere tutti il massimo senso di responsabilità e occorrerebbe difendere gli uomini che fanno il loro dovere al servizio della collettività. Questa volta la battuta non fa ridere nessuno».

E IN EFFETTI la provocazione del leader a Cinque stelle viene respinta in modo bipartisan sia dal Pd che dal Pdl. Per la verità. in casa azzurra, l’ex ministro Gianfranco Rotondi concede a Grillo il beneficio della riflessione: «Non sarà un comico a darci la linea. Tuttavia l’interrogativo che pone non è peregrino». Ben più netta la stroncatura del portavoce Pdl, Daniele Capezzone: «Sono stato tra i primi a chiedere a più riprese una modifica dei poteri concessi a Equitalia e continuo a credere che la lotta all’evasione fiscale abbia bisogno di strumenti liberali e non di mezzi illiberali. Ma Grillo scherza col fuoco». Dal partito di Bersani, è Debora Serracchiani a giudicare «estremamente pericoloso associare gli attentati alle sedi di Equitalia a un giudizio di disumanità nei confronti del sistema esattoriale. Vi corre la stessa distanza che c’è tra la protesta civile e il lancio delle molotov».
Per Grillo dalla politica niente applausi, tanti fischi e una manciata di interrogativi. Tutt’altro umore sul web, dove esplode la rabbia contro Equitalia. Un nome che evoca terrore, tanto che qualcuno liquida con un «ben gli sta» la vittima degli attentati dinamitardi.