ROMA, 19 gennaio 2012 - TAXI-GOVERNO, partita apertissima. Tutto è in movimento. La giornata sembra finire con un nulla di fatto e con i sindacati convocati stamane alle 12. Ma una delegazione entra in tarda serata a Palazzo Chigi per avanzare le controproposte che l’esecutivo valuterà oggi. Viene confermato lo sciopero di lunedì prossimo. Ma vediamo con ordine che cosa è successo ieri.
Due le scene del thriller anti-liberalizzazioni che da giorni vede protagonisti i tassisti: il Circo Massimo, dove le auto bianche ‘presidiano’ il territorio in assemblea permanente e un superblindato Palazzo Chigi, dove il Governo riceve l’incartamento con le controproposte. Nel resto del Paese, è caos. Da Bologna a Milano da Palermo a Genova a Torino a molte altre città. Infuoca gli animi il leader sindacale Loreno Bittarelli: «Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l’inferno». Inutile dire (ma non solo nella Capitale) che i cittadini sono le prime vittime di queste proteste. Trovare un’auto pubblica è impresa ardua. In una Roma al solito strozzata dal traffico, si fa concreta l’ipotesi di precettare i tassisti. La prefettura chiede a Comune e Questura «di segnalare ogni disservizio che possa comportare l’interruzione di pubblico servizio». A Napoli tassisti convocati dal prefetto.

NEL POMERIGGIOsi conosce il contenuto della controproposta sindacale. No alla gestione del settore da parte di un’Authority nazionale, sì alla ricerca di un’intesa tra categorie e amministrazioni locali; incremento del numero di licenze ove necessario «in considerazione dei limiti di capienza dei bacini territoriali» e previa concertazione con i sindacati; possibilità per i titolari di licenza di essere sostituiti alla guida; intese con i sindaci per le turnazioni atte a garantire un servizio minimo in ogni ora del giorno; massima pubblicizzazione delle tariffe e maggiore libertà nella fissazione di quest’ultime. Bittarelli è disposto a caldeggiare «l’emissione dello scontrino fiscale, se il Governo ce lo chiede». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno applaude.

LA BOZZAdell’esecutivo prevede, invece, una rivoluzione a vantaggio dell’utente. L’aumento del numero delle licenze è accompagnato da compensazioni ‘una tantum’ in favore di chi è già titolare, utilizzando gli introiti derivanti dalla messa all’asta delle nuove licenze oppure attribuendole a chi già le detiene, con facoltà di venderle o affittarle. Maggiore libertà nella fissazione delle tariffe che dovranno essere pubblicizzate. Si potranno avere più licenze e farsi sostituire. Arrivano inoltre le licenze part time, una maggiore flessibilità nella determinazione degli orari di lavoro; il servizio potrà essere esercitato anche al di fuori dell’area territoriale della licenza. Sviluppo di servizi integrativi quali il taxi collettivo.
In soccorso dei tassisti interviene la Cgia di Mestre: i costi di gestione per gli italiani sono i più elevati tra i grandi Paesi della Ue.