ROMA
E’ LA MISURA
che, più esplicitamente, rende concreta la massima del premier, Mario Monti: «Più spazio ai giovani». Parliamo delle società semplificate a responsabilità limitata, lo strumento attraverso il quale il decreto sulle liberalizzazioni varato venerdì punta ad aprire agli under 35 le porte dell’impresa. Un modo per creare opportunità di autoimpiego e aumentare l’occupazione senza per forza percorrere la via del lavoro dipendente. Forse, nella versione definitiva, non si chiameranno Ssrl, ma di certo prenderanno il via nel 2012. Quando il decreto sarà convertito in via definitiva dal Parlamento. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, ha spiegato in termini semplici qual è lo scopo del provvedimento contenuto all’articolo 3 del decreto: queste nuove società vengono istituite per i giovani fino a 35 anni ai quali «basterà un euro per versare il capitale e non sarà necessario l’intervento del notaio». Per farle nascere sarà sufficiente un atto costitutivo fatto con scrittura privata che contenga le informazioni fondamentali necessarie in questi casi: nomi e indicazioni anagrafiche dei soci, denominazione sociale, ammontare del capitale, luogo e data di sottoscrizione. Il tutto andrà depositato presso l’ufficio locale del registro delle imprese, alla Camera di commercio. L’iscrizione sarà effettuata con una comunicazione unica e sarà «esente da diritti di bollo e di segreteria». Quindi, costi ridotti al minimo e semplificazione massima: non servirà il notaio, perché il decreto ha eliminato la costosa redazione dello statuto e dell’atto costitutivo pubblico, per la quale mediamente erano necessari almeno 2mila euro, ma basterà comunicare tutto per via telematica agli uffici preposti. Inoltre, non servirà rispettare gli attuali limiti di capitalizzazione, che oggi prevedono un capitale minimo di 10mila euro per la Srl: assolutamente improponibili per la maggioranza dei trentenni. Una volta che tutti i soci abbiano perso il requisito dell’età di 35 anni, sarà necessario convocare un’assemblea nella quale verrà deliberata la trasformazione della compagine in una diversa e più strutturata società a responsabilità limitata.

QUESTE

regole, poi, vanno lette anche alla luce delle altre novità per le imprese. Il decreto dispone una generale riduzione degli oneri amministrativi, attraverso l’abrogazione dei limiti numerici, delle autorizzazioni, delle licenze e dei nulla osta per l’avvio di un’attività economica. In base a questa regola, allora, per le aziende vengono ridotte al minimo le interferenze delle pubbliche amministrazioni. E nasce il ‘tribunale delle imprese’. Le già esistenti sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale sono sostituite da sezioni «specializzate in materia di impresa». Per questa corsia preferenziale passeranno il diritto d’autore, le class action, le controversie sulle partecipazioni sociali.
m. p.