Milano, 22 gennaio 20012 - «DOMANI(oggi per chi legge, ndr.) parlo solo io, così le beghe di partito le facciamo fuori». È un Umberto Bossi mattatore quello atteso oggi sul palco in piazza Duomo. Il programma, deciso ieri in riunione, prevede in più solo interventi di amministratori locali. Niente cerchi magici sul palco, ma nemmeno un comizio di Roberto Maroni. La Lega Nord si ricompatta, in nome delle battaglie lumbard e, ora più che mai, secessioniste.
Esiste certo la possibilità, neppure troppo remota, che la folla acclami a tal punto l’ex ministro dell’Interno da costringerlo a intervenire. Intanto Bobo oggi riceve la richiesta ufficiale dei Forconi siciliani a candidarsi come sindaco di Palermo. Ma c’è anche Matteo Salvini, adesso, che incita alla rivolta dei forconi contro un Governo che «ha stanziato soldi soltanto per il Sud». E sarà molto politico, il comizio del senatur, che potrebbe annunciare l’arrivo degli attesi congressi. Le beghe interne sono rinviate al consiglio federale del pomeriggio in via Bellerio. Anche perché il nodo più grosso è stato risolto: il nuovo capogruppo alla Camera Gian Paolo Dozzo, che ha preso il posto di Marco Reguzzoni inviso ai maroniani, sarà a Milano.

GLI oltre trecento pullman che arrivano da tutta Italia, ordinatamente divisi fra maroniani e cerchisti, convergeranno su piazza Castello, ma ci saranno anche dodici trattori ammessi (l’avevano chiesto in cento), che rappresentano i contestatori delle quote latte. Il palco in Duomo, stile Pontida, è lungo una trentina di metri e alto dodici. Dovrebbe essere rilanciato il giuramento, e come colpo di scena finale, nelle intenzioni degli organizzatori, tutta la piazza, che loro sperano gremita da cinquantamila persone, dovrebbe intonare il Va’ Pensiero verdiano. Il segretario federale conta su una Lega ricompattata, un’unità che non conceda fischi a chicchessia. Ieri Rosi Mauro, uno dei principali bersagli dei maroniani, si è difesa: «Dopo la malattia di Umberto Bossi continuano a far passare il messaggio che forse ha persone intorno che lo condizionano. Questa cosa che aleggia continuamente, lo dico da militante della Lega Nord, fa un po’ schifo. La manifestazione qualcuno voleva trasformarla e usarla all’interno del movimento per dire che si sta litigando. Ma io non litigherò con nessuno. Sono convinta che c’è una grossa spinta esterna per cercare di far passare in secondo piano la grande manifestazione contro Monti. In ogni caso all’interno della Lega qualche matto c’è, ma se ne assume la responsabilità».
Nessuna replica, ma sul web spopola la vignetta di Bossi e Maroni abbracciati, con elmo vichingo e il cartello «Benvenuti al Nord, Padania libera».