ROMA
ORDINANZE
in caso di dichiarazione di stato d’emergenza «emanate di concerto con il ministero dell’ Economia», fondo di protezione civile a zero dal 2004, spese sottoposte a «visto preventivo» della Corte dei Conti: la legge 10 approvata dal Parlamento nel febbraio 2011 ha di fatto ‘svuotato’ la Protezione Civile. Una situazione che Franco Gabrielli denuncia da un anno: «Il Milleproroghe — disse il 20 febbraio dell’anno scorso —, nel più assoluto silenzio, ha messo mano alla legge 225 del ‘92 con riforme che, come sono, affonderanno la Protezione Civile come il Titanic». L’emergenza neve non era (e non è) di competenza della Protezione Civile nazionale e non poteva diventarlo fino a che il Consiglio dei ministri non avesse deliberato lo stato di emergenza e affidandole la competenza. Ciò non toglie che in virtù delle sue competenze di previsione e prevenzione il 2 febbraio il prefetto Gabrielli avesse riunito proprio sull’emergenza neve il comitato operativo de vi avesse invitato Comune di Roma, Povincia e Regione Lazio. A loro furono consegnate le previsioni meteo e gli fu suggerito — secondo la procedura stabilita dalle legge 225 del 1992 — di coordinarsi. Né allora né successivamente arrivò una richiesta alla Protezione Civile per prendere in carico l’emergenza. Anche la Protezione Civile della gestione Bertolaso — al quale la legge 401 del novembre 2001 affidò anche la gestione dei grandi eventi come G8 e simili, ma non estese la competenza alle emergeze di tipo intermedio — non avrebbe potuto fare diversamente. Secondo la legge è infatti il sindaco ad avere il compito di assicurare i primi soccorsi alla popolazione, coordinando le strutture operative locali, tra cui i gruppi comunali di volontariato di protezione civile. Se il Comune non riesce a fronteggiare l’emergenza (evento di tipo A) su sua richiesta intervengono la Provincia, le Prefetture, e la Regione: siamo così ad un evento di tipo B. Nelle situazioni più gravi, su richiesta del governo regionale e deliberazione del Consiglio dei ministri dello stato di emergenza di tipo C, subentra il livello nazionale, cioè la Protezione Civile. La legge che istituisce il Servizio Nazionale affida infatti al Dipartimento della Protezione Civile un ruolo di indirizzo e coordinamento. Ma dal 1998 è iniziato un percorso verso il decentramento che trasferisce alcune competenze dallo Stato al territorio.

IL DIPARTIMENTO

mantiene funzioni di indirizzo e coordinamento, ma il coordinamento operativo in emergenza è riservato agli eventi di tipo C. E in questo caso né la regione Lazio né nessuna altra Regione aveva chiesto al presidente del Consiglio un decreto che trasferisse alla Protezione Civile il coordinamento.
Alessandro Farruggia