ROMA
«NOI ITALIANI
siamo fermi al posto fisso nella stessa città, di fianco a mamma e papà». Anna Maria Cancellieri (nella foto) spiega così «il salto» che il Paese deve compiere e torna sulla frase del presidente del Consiglio a proposito della ‘monotonia’ del posto fisso: «Monti ha voluto sdrammatizzare, il suo intervento non è stato fatto per mancanza di rispetto verso nessuno». Proprio sul ‘posto fisso’, osserva il ministro dell’Interno, «è nata una querelle frutto di una fretta d’interpretazione. Il mondo moderno ha grandi esperienza di mobilità, noi — sottolinea — viviamo nella cultura del posto fisso. Il mondo sta cambiando, come avviene nei Paesi emergenti».
Parole, quelle della titolare del Viminale, che non sono piaciute a Giuliana Carlino, capogruppo dell’Italia dei Valori in commissione Lavoro del Senato: «Evidentemente il governo pensa di fare la riforma del lavoro a colpi di battute infelici. Non bastava la ‘boutade’ di Monti sulla monotonia del posto fisso tocca a Cancellieri. Un’altra offesa gratuita ai tanti giovani che non trovano lavoro». Anche i ragazzi della Cgil scendono in trincea contro le esternazioni del ministro. «Meno male che il segno principale del nuovo governo Monti doveva essere il cambiamento di stile — attaccano —. Ora basta con i clichè sui giovani. Il tema da affrontare è la lotta alla precarietà». Quindi lanciano l’affondo: «Le frasi della Cancellieri sono equiparabili ad una battuta da bar, sulla quale si potrebbe anche costruire una piacevole conversazione, se non fosse che a pronunciarla è il ministro dell’Interno». In serata la polemica sbarca sul web, dove il Popolo Viola prende di mezzo il figlio del ministro: «Anche lui, Piergiorgio Peluso, ha il posto fisso vicino alla mamma come direttore generale di Fondiaria Sai».