Alessandro Farruggia
ROMA
«VOGLIAMO

organizzare un tavolo tecnico di confronto e di esame per capire come sono costituite le tariffe dell’energia e la struttura degli incentivi, un tavolo che metta insieme non solamente l’Ambiente, lo Sviluppo Economico gli altri ministri coinvolti, ma anche l’Autorità dell’energia, la società civile e il mondo dell’economia». Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini (Imagoeconomica) rilancia. L’aumento dell’elettricità del 5.8% è già operativo. Ma ci sono ancora margini per evitare il salasso aggiuntivo del 4% che dovrebbe scattare a maggio. Ripulendo la bolletta dagli oneri impropri e finanziando diversamente una parte degli incentivi, anche attraverso una carbon tax che complessivamente alleggerisca il carico fiscale sul lavoro e premi le energie meno inquinanti. Certo è che il ministro dell’Ambiente non intende far pagare solo alle rinnovabili l’oggettivo caro bollette. La polemica con l’Autorità dell’energia è evidente, perché quei 10 miliardi di oneri aggiuntivi non tornano: alle rinnovabili ne andrebbero imputati solo 6, mentre i restanti 4 andrebbero a finanziare meccanismi come il Cip6 che premia le aziende energivore e che nulla ha a che vedere con le energie pulite e per oneri impropri e ‘interrompibilità’.

AL MINISTERO

dello Sviluppo Economico si osserva che un riequilibrio è imprescindibile e «molto presto» usciranno i decreti ministeriali, in modo da «andare verso un riallineamento degli incentivi a quelli che si pagano negli altri paesi». Tra i più attivi nel chiederlo c’è Confidustria, che è invece ferma nel garantire la tutela degli ‘energivori’ e del prezzo inferiore per i cosiddetti clienti ‘interrompibili’. Trovare una equazione non sarà facile. e anche per questo nonostante la sua determinazione la scadenza originariamente fissata da Passera a questa settimana slitterà a dopo Pasqua, perché allo stato non non c’è alcun accordo sui testi.
«Il tavolo tecnico — avverte Clini — può essere una soluzione per trovare una sintesi accettabile e dovrà esaminare in modo preciso, trasparente e puntuale la formazione dei costi dell’energia, il ruolo delle fonti rinnovabili in un rapporto costi benefici, avvalendosi anche di studi economici qualificati come quelli dell’Irex e dell’Osservatorio Oir, e del contributo della Confindustria, delle associazioni di consumatori ed ecologiste». Studi come l’Irex annual report 2012 che mostra come le rinnovabili abbiano determinato anche tagli alla bolletta per 400 milioni di euro per l’effetto di ‘limatura’ dei costi di picco nei momenti in cui il fotovoltaico è in azione e che tutto considerato determineranno benefici per il sistema paese, in primis indotto e crescita dell’occupazione, stimabili in 38 miliardi al 2030. A sostegno di Clini si sono schierati le associazione di categoria delle rinnovabili, il Pd, Sel, i Verdi, i sindacati, gli ambientalisti. Ma la battaglia sarà dura.