di MATTEO PALO


ROMA, 14 aprile 2012 - IMU in tre rate. Il decreto di semplificazione fiscale, alle esame della commissione Finanze della Camera, si prepara a introdurre questa novità, portando dalle attuali due a tre le tranche nelle quali sarà scaglionato il pagamento della nuova Ici. Lo ha annunciato ieri il relatore del provvedimento, Gianfranco Conte del Pdl, anticipando un emendamento che presenterà lunedì. Non più, quindi, una metà a giugno e il resto a dicembre ma, con ogni probabilità, tre frazioni da pagare a giugno, settembre e dicembre.

LA NOVITÀ porta l’imprimatur del segretario del Pdl, Angelino Alfano, che già da qualche giorno chiedeva che fosse rivisto quanto era uscito dalla prima versione del decreto al Senato. E, addirittura, secondo lo schema ipotizzato dal partito di maggioranza, potrebbe arrivare un cambiamento ulteriore: la cancellazione della tassa, almeno per la prima casa, a partire dal 2013. Anche se questa novità sembra difficilmente praticabile.
Per finanziarla, secondo il Pdl, bisognerebbe far ricorso a tagli alla spesa pubblica. Mentre il Pd, per bocca del segretario Pier Luigi Bersani, vorrebbe fare ricorso a una patrimoniale sulle grandi proprietà immobiliari. A parte gli scenari futuri, resta qualche incertezza anche sulla rateizzazione. Conte infatti ha detto che nel 2012 «si pagheranno tre rate». Ma, alla domanda se la rateizzazione riguarderà solo la prima casa o l’Imu in generale, e se riguarderà l’acconto o tutta l’imposta 2012, si è dimostrato incerto: «Ci stiamo ancora lavorando». Restano, insomma, ancora delle sfumature da limare tra oggi e domani.

Tenendo anche conto delle proteste delle amministrazioni locali. Il presidente dell’Anci, Graziano Delrio ha già invitato la maggioranza a procedere con i piedi di piombo. Se la rateizzazione dovesse riguardare tutta l’Imu, sia sulla prima che sulla seconda casa, gli effetti per la liquidità dei Comuni potrebbero essere devastanti. Probabile, allora, che la novità venga circoscritta il più possibile e non estesa all’imposta in generale.
Lunedì, poi, arriverà un altro passaggio decisivo in chiave di riforma del fisco. Si tratta del disegno di legge delega in materia di revisione del sistema tributario, atteso ormai da settimane. Sarà approvato insieme ai documenti di programmazione economia da inviare a Bruxelles, inseriti nel cosiddetto Def (Documento di economia e finanza). Il Ddl, secondo le indiscrezioni trapelate finora, dovrebbe contenere la riforma del catasto, il contrasto ai fenomeni di abuso del diritto, provvedimenti di lotta all’elusione e all’evasione fiscale, la nuova tassazione ambientale e la nuova tassazione per le imprese. Mentre le aliquote per i cittadini dovrebbero restare intatte.