Nicola Palma

Marinella Rossi
MILANO
DA NORD



a Sud, il cerchio che si stringe attorno alla Lega non ha più poteri magici. Da Napoli spunta una tangente da 10 milioni di euro destinata, in ipotesi, al Carroccio, così che la Procura partenopea indaga il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, per corruzione internazionale e riciclaggio. Ipotesi che Orsi respinge: «Non ho mai pagato alcuna somma illegale né alla Lega né ad altri».
Quello che il procuratore aggiunto di Napoli, Francesco Greco, e i pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock indicano come un «atto dovuto», riguarda l’inchiesta sulle tangenti per forniture di elicotteri in India da parte di AgustaWestland, azienda di Finmeccanica, di cui il numero uno della Holding Orsi era ai tempi amministratore delegato. E «atto dovuto» è l’iscrizione, per via delle dichiarazioni dell’ex direttore centrale delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, cui l’altro ieri sono seguite perquisizioni a Lugano.
Nella vendita di 12 elicotteri Agusta Westland all’India, il gruppo, secondo Borgogni, avrebbe versato tangenti a un intermediario, indicato come vicino a Orsi. Cioè il consulente d’affari italo-svizzero Guido Ralph Haschke, destinatario del decreto di sequestro a Lugano. L’uomo, per la sua intermediazione, avrebbe ricevuto 51 milioni di dollari, e parte di questi - probabilmente 10 milioni - sarebbero andati alla Lega. Poi compare un secondo uomo, un Mister X, che avrebbe ricevuto materialmente la tangente. Christian Mitchell, ma forse è un nome di battaglia.
Napoli si misura con la corruzione internazionale, Milano — il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i sostituti Roberto Pellicano e Paolo Filippini — seguono il filone di appropriazione indebita inseguendo il sospetto concreto di fondi neri all’ombra del Carroccio. Robledo ha preso contatto col collega napoletano Piscitelli per uno scambio di carte, nel tentativo di capire se l’ex tesoriere indagato Francesco Belsito possa essere presente anche nelle carte napoletane.

E CHE IL CERCHIO




attorno alla Lega sia vasto lo dimostra il fatto che domani arriva a Milano il pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, per un incontro con gli inquirenti milanesi, prima di procedere all’interrogatorio di Belsito, accusato anche di riciclaggio (in odore di ’ndrangheta).
Belsito ha dichiarato ai pm milanesi che «delle diversificazioni degli investimenti erano tutti informati» dentro la Lega. Subito dopo la Lega lo ha smentito (di fatto) facendo riavere indietro, e dunque disconoscendo quell’‘investimento’, undici diamanti che Belsito aveva consegnato in via Bellerio. Undici, perché all’appello ne manca uno.
Diamanti, investimento anche dei senatori leghisti Piergiorgio Stiffoni e Rosi Mauro. Stiffoni, nell’incontro coi pm, avrebbe giustificato l’acquisto coi suoi risparmi. Ma i pm seguono la traccia dei vari conti, anche del senatore, che fra l’altro gestisce le elargizioni di Palazzo Madama a favore della Lega, come vice del capogruppo Federico Bricolo. Una cifra che oscilla dai 4 ai 6 milioni di euro all’anno.