dall’inviato


Giampaolo Pioli
NEW YORK
I POLIZIOTTI

in uniforme verde con passo marziale pattugliano 24 ore al giorno l’ambasciata americana di Pechino. Hillary Clinton e il segretario del tesoro Gaithner arriveranno domani per un summit difficile se non impossibile. Dietro sorrisi e minimizzazioni, la tensione fra la Casa Bianca e la Cina è alle stelle. La fuga dell’avvocato cieco Chen Guancheng difensore dei diritti umani, che sarebbe miracolosamente riuscito a sfuggire agli arresti domiciliari per chiedere asilo politico agli Usa è uno schiaffo in faccia al regime. Forse la crisi più grave con l’America dagli anni ’80 di Tienanmen Square e l’intenzione di Obama di vendere nuovi caccia bombardieri a Taiwan, hanno fatto precipitare la situazione proprio alla vigilia di un vertice del G8 e di un summit della Nato chiamati ad assumere importanti impegni strategici a livello globale. Tutto questo mentre la Cina sta affrontando una gravissima crisi tutta interna al partito comunista che ha appena silurato l’astro nascente Bo Xilai, candidato al Politburo ma finito nei guai per un misterioso omicidio del quale è accusata la moglie.

L’AVVOCATO

Chen diventato famoso per aver denunciato aborti e sterilizzazioni forzate nella provincia del Shandong, grazie alla collaborazione clandestina di una rete di dissidenti ha eluso la sorveglianza , scavalcato un muro di cinta, e sarebbe stato portato dentro l’ambasciata Usa considerata il luogo più sicuro di Pechino. Non è detto che adesso però si trovi ancora lì. Chen aveva appena scontato un pena di 4 anni e 5 mesi di carcere per disturbo del traffico durante una manifestazione nel 2006. Il sottosegretario di stato Usa Kurt Cambell è da 48 ore in missione segreta nella capitale cinese per trovare in extremis un’intesa con le autorità. Lo scopo è di garantire l’espatrio discreto di Chen e della famiglia e salvare la faccia a tutti senza compromette lo« Startegic and Economic Dialogue» che sta per iniziare fra Usa e Cina. Barack Obama è già stato attaccato dal rivale Mitt Romney sulla vicenda. «L’America deve fare tutto il possibile per liberare Chen…». E Obama in serata ha detto: «Siamo consapevoli della situazione». Ufficialmente né gli Usa né i cinesi confermano che Guancheng è rifugiato dentro l’ambasciata e questo potrebbe favorire un «escamotage diplomatico». Già due mesi fa Washington aveva sfiorato un’altra grave crisi quando il potente capo della polizia di Chengdu, coinvolto nel caso Bo Xilai si era rifugiato nel consolato americano. Gli Usa lo avevano subito consegnato alle autorità cinesi «considerando il caso una questione interna». Poche settimane dopo si è scoperto che Xilai aveva fatto spiare i telefoni dei leader comunisti e la sua carriera si è frantumata proprio alla vigilia del Congresso del partito che doveva incoronarlo.

HILLARY CLINTON

vuole da Pechino collaborazione sulla Siria, l’Iran e la Corea del Nord. Il segretario del tesoro Geithner cerca la partnership cinese per la ripresa economica che potrebbe rilanciare Obama a novembre. Gli aerei e le armi a Taiwan possono attendere anche se portano occupazione e l’avvocato Chen dopo il suo gesto clamoroso dovrà accontentarsi di lasciare il paese in silenzio senza proclami di Washington. Una crisi sul suo nome sarebbe un boomerang devastante nei rapporti bilaterali che né i cinesi né gli americani possono permettersi.