Londra, 3 maggio 2012 - OGGI si decide il nuovo sindaco di Londra e, stando agli ultimi sondaggi, Boris Johnson è in testa di ben 12 punti rispetto al suo eterno rivale, Ken Livingstone.
Le cifre ufficiali del YouGov poll commissionato dal quotidiano Times danno il conservatore e sindaco uscente, Boris Johnson, in testa con il 46% delle prime preferenze, seguito dal ‘rosso’ Livingstone con 34%, rincorso alla lontana dalla candidata dei verdi Jenny Jones (6%), da Brian Paddick dei Lib Dems (5%) e dalla candidata indipendente Siobhan Benita (5%).
Il fatto che Londra abbia tradizionalmente votato rosso e che, in un recente poll, abbia dato le preferenze ai laburisti di Ed Milliband, sottolinea ancora di più il successo del sindaco uscente Johnson che, in quattro anni, è riuscito a rispettare almeno tre quarti delle sue promesse elettorali.
Johnson (che conta anche il 46% di seconde preferenze contro il 34% di Livingstone) piace nonostante le recenti débâcle del governo di coalizione, che ha perso consensi a furia di scandali e rivelazioni scomode e che ancora non sembra essere riuscito a rimettere in sesto l’economia del Paese. Ma in tutto questo, Boris — come piace chiamarlo ai londinesi — veleggia verso un altro mandato, grazie alle basi gettate dal 2008 a oggi. Infatti, Boris aveva promesso maggiori investimenti nei trasporti, e li ha mantenuti. Aveva promesso il cambio dei vertici a Scotland Yard, e l’ha ottenuto. Aveva promesso le ‘Boris bikes’, le bruttine ma comode bici in affitto disseminate per tutta la capitale, e le ha fatte. E di base c’è che, a differenza di Livingstone, beccato con le mani nella marmellata in trucchetti anti-tasse, Boris è pulito. Come dice la sorella, direttrice di un mensile femminile: «Mio fratello è incorruttibile». E questo è vero soprattutto perché Johnson è un miliardario per conto proprio, per il quale le 250mila sterline di stipendio da sindaco non sono altro che ‘noccioline’.

SPESSO
chiamato ‘buffone’ dai suoi nemici per le sue battute a raffica, Boris ha basato la sua candidatura su una visione di Londra come capitale del futuro. Johnson — che avrà a disposizione 15 miliardi di sterline se verrà rieletto — ha promesso una capitale a livello della sfida olimpica di quest’estate e può essere che sia lui l’uomo in grado di renderla tale. Livingstone invece ha rivelato lati inopportuni, come l’ antisemitismo o il vizio di mettere i londinesi l’uno contro l’altro, nella speranza di tirare fuori qualche voto. Alle urne, i londinesi dovranno votare per il loro candidato preferito e per una seconda scelta (facoltativa). Il candidato con la maggioranza di primi voti vincerà automaticamente, altrimenti verranno ricontati i voti di prima e seconda scelta per i primi due candidati. I risultati verrano annunciati domani in serata.

 

di Deborah Bonetti