Stefano Grassi
ROMA
«LE AZIENDE

biomedicali emiliane sono al collasso. Sono a rischio i rifornimenti di prodotti ai pazienti per alcune patologie, in particolare la dialisi». Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica lancia un sos: «Tra Modena e Ferrara c’è il più grosso comparto biomedicale d’Europa. Nell’area del sisma ci sono circa 100 aziende con oltre 5mila dipendenti. Ora sono tutte ferme e la nostra preoccupazione è per forniture e distribuzione dei prodotti ai malati».

IL SISMA

che ha colpito nell’area ad altissimo valore aggiunto agro-alimentare e industriale tra Modena, Reggio e Ferrara, rischia di continuare a far danni per anni. Ieri quasi tutte le aziende hanno fermato la produzione. Sono state evacuati gli stabilimenti di Ferrari, Ducati, Lamborghini e Maserati. Oggi non tutti riprendereanno a lavorare: Lamborghini per esempio resterà chiusa. Per Marco Venturi, presidente di Rete Imprese Italia «ci sono un’economia intera al collasso e tanto lavoro cancellato che ora attendono risposte commisurate alla tragedia che migliaia di imprenditori e lavoratori stanno vivendo». Anche Unindustria chiede «un intervento straordinario». Oltre alle centinaia di capannoni distrutti o danneggiati che ospitavano piccole industrie che vanno dalla ceramica all’ediliza, dalla meccanica alla chimica, si è aggravata anche la situazione dei caseifici della zona dove si produce il più richiesto formaggio del mondo, il parmigiano reggiano. Dalle prime stime si contano 8000 mila forme, tra grana padano e parmigiano, cadute dalle scaffalature e irrimediabilmente danneggiate. L’urgenza è di trovare nuovi magazzini di stagionatura per le forme. Ma l’elenco dei danni, ancora in aggiornamento, si estende anche alle abitazioni rurali, alle strutture aziendali e agli impianti delle imprese vitivinicole. Danni che nel loro complesso, da un primo monitoraggio della Coldiretti, assommano ad almeno mezzo miliardo. Il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, spiega che «nei comuni colpiti operano più di 10mila imprese agricole». Secondo Politi, i danni nell’agricoltura riguardano strutture crollate, macchinari rotti, animali finiti sotto le macerie. A cui vanno aggiunte le perdite per produzioni pregiate come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano (oltre 135 milioni) e l’Aceto balsamico tradizionale (almeno 20 milioni). Le 200 più grandi acetaie di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, infatti, si concentrano tra Cavezzo e Mirandola, i comuni più prossimi all’epicentro.