CALCIOPOLI non finisce mai. Giuliano Tavaroli (nella foto), testimone-imputato nel processo Telecom, ieri a Milano durante linterrogatorio sotto giuramento ha puntato il dito contro il numero uno dellInter. Incalzato dallavvocato di De Santis (che ha chiesto al patron nerazzurro come risarcimento 21 milioni per lo spionaggio), parte civile nel procedimento, da chi fosse stato contattato per il dossier intitolato Ladroni, ha risposto «da Moratti» aggiungendo che era «per lInter». Inoltre Tavaroli ha precisato di aver preso contatti con lallora dirigente nerazzurro Giacinto Facchetti per i termini organizzativi delloperazione. E quando il legale ha chiesto se dunque linput provenisse da Moratti, Tavaroli ha confermato con un «sì».
COME RISULTA agli atti dellinchiesta, il dossier che riguardava De Santis e altre quattro persone, tra cui lex ds di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, è stato confezionato tra gennaio e luglio del 2003. Delloperazione aveva anche parlato linvestigatore privato Emanuele Cipriani, ora imputato al processo milanese con una decina di persone. Cipriani, il 13 ottobre 2006, aveva messo a verbale: «Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. Lincarico mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli». Durante la deposizione davanti a Borrelli, nel 2006 a capo dellufficio indagini, Massimo Moratti negò ogni addebito: «Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier su De Santis». Non è escluso che Palazzi possa convocare il patron dellInter per fare chiarezza sulla vicenda.
Luca Pasquaretta
COME RISULTA agli atti dellinchiesta, il dossier che riguardava De Santis e altre quattro persone, tra cui lex ds di Messina e Genoa Mariano Fabiani e il guardalinee Enrico Cennicola, è stato confezionato tra gennaio e luglio del 2003. Delloperazione aveva anche parlato linvestigatore privato Emanuele Cipriani, ora imputato al processo milanese con una decina di persone. Cipriani, il 13 ottobre 2006, aveva messo a verbale: «Tavaroli si limitò a dirmi che De Santis era un arbitro che probabilmente prendeva i soldi e che occorreva controllare società sportive in Calabria per verificare un possibile collegamento con De Santis. Lincarico mi venne conferito da Tavaroli in Pirelli ed io fatturai alla Pirelli su richiesta espressa di Tavaroli». Durante la deposizione davanti a Borrelli, nel 2006 a capo dellufficio indagini, Massimo Moratti negò ogni addebito: «Non ho mai dato alcun mandato a Tavaroli per redigere un dossier su De Santis». Non è escluso che Palazzi possa convocare il patron dellInter per fare chiarezza sulla vicenda.
Luca Pasquaretta
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