ROMA, 17 giugno 2012 - STRETTA nella Pubblica amministrazione? In tempo di spending review e dopo le polemiche sollevate per il nodo dei licenziamenti per giusta causa da estendere al Pubblico, è lo stesso ministro a parlare della necessità di «riorganizzare anche in modo strutturale gli apparati per ottenere economie ed efficienza».

FILIPPO Patroni Griffi chiama in causa il personale, dice che si deve sentire «parte attiva di questo progetto che comporterà sacrifici ma che consentirà al settore di essere protagonista della rinacita del Paese». Il tema è delicato. I sindacati, già sul piede di guerra con il governo per la riforma del lavoro, alzano le barricate. Susanna Camusso avverte: «Tagliare le retribuzioni pubbliche non è fare spending review». Allo studio sarebbero tagli alle Province — l’ipotesi prevederebbe di cancellare quelle sotto i 300mila abitanti — alla pianta statali e ai salari dei manager. Il giro di vite sui dipendenti non toccherebbe però tutte le amministrazioni: la percentuale del 5% presa in esame costituirebbe solo un’incicazione di media. L’esonero dal servizio dei dirigenti riguarderebbe chi ha 40 anni di contributi e manterrebbe l’80% dello stipendio (non del trattamento economico complessivo) fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione.

«DOBBIAMO lavorare alla semplificazione dei livelli di governo per evitare duplicazioni — specifica in una nota il titolare della P.A. — e perché il cittadino sappia a chi deve rivolgersi per ottenere un determinato provvedimento senza essere costretto al giro delle sette chiese degli uffici». Il decreto di manutenzione dei conti, previsto per la prossima settimana, dovrebbe contenere i tagli annunciati nei giorni scorsi: 5 miliardi per quest’anno e altri 8-9 nel 2013. Tre miliardi dalla spesa per gli acquisti intermedi delle amministrazioni pubbliche. E gli altri due dalla sforbiciata dei costi dei ministeri. Misure già giudicate non sufficienti e a cui affiancare la cosiddetta «fase due» della spending review. Di qui l’annuncio di ieri del ministro Patroni Griffi. Tra gli obiettivi il governo starebbe valutando la possibilità di rivedere il rapporto tra dirigenti e funzionari, così come quello tra dipendenti e metri quadrati, in modo da ridurre gli sprechi e rendere possibile la chiusura di alcune sedi.
m. c.