Silvia Mastrantonio

ROMA, 19 giugno 2012 - RINUNCIAREad una settimana di ferie per far guadagnare all’Italia un punto di Pil. La ricetta anti-crisi è del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo e fa discutere. Lui spiega: «Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità» e per uscire dall’impasse non c’è altra via che produrre «di più e meglio». Come fare? L’idea del sottosegretario — non nuovo ad uscite che hanno messo in difficoltà il governo Monti — è semplice: «Per aumentare la produttività lo choc può avvenire dall’aumento dell’input di lavoro, senza variazioni di costo. Lavoriamo mediamente 9 mesi l’anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve». «Se noi — aggiunge Polillo — rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto».
Una soluzione basata sui «soli» 9 mesi di lavoro l’anno degli italiani che, detto così, stupisce. A meno che il sottosegretario non inserisca, nel conteggio, anche domeniche e festivi. Ma Polillo va oltre affermando che «I sindacati non sono contrari a questa ipotesi. All’interno di tutte le sigle, compresa la Cgil, ci sono settori illuminati e riformisti che ci stanno ragionando». E, per concludere, sollecita: «Basta piagnistei».

CHIAMATA in causa la Cgil si affretta a precisare con una posizione a dir poco lontana da quella del sottosegretario: «È un’uscita confusa, estemporanea e non particolarmente geniale». A parlare è il segretario confederale Fabrizio Solari che aggiunge: «Il problema della scarsa produttività italiana è il frutto della sua stessa specializzazione produttiva, nonchè degli scarsi investimenti in termini di innovazione e di una non sufficiente dotazione infrastrutturale. La difficoltà del momento e la responsabilità che questo determina — ha concluso Solari — impongono a tutti, specie ai membri del governo, di non andare a cercare farfalle sotto l’Arco di Tito».
Non va più leggera la Cisl: «Se il sottosegretario Polillo vuole fare qualcosa per far ripartire la produttività, allora faccia ripristinare integralmente la detassazione degli accordi aziendali e territoriali» dichiara il segretario confederale della Luigi Sbarra. «In altri tempi queste ricette avrebbero fatto sorridere. Ma siccome alcune soluzioni del governo hanno superato la più fervida fantasia, se il sottosegretario Polillo vuole lavorare una settimana in più all’anno, cominciasse lui a dare l’esempio».
Anche la Uil non mostra di gradire: «La via maestra per far risalire il Pil è quella di ridurre le tasse sul lavoro», parola del segretario confederale Domenico Proietti.