ROMA
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review: si stringe. Si apre, infatti, una settimana decisiva per ‘razionalizzare’ la spesa pubblica. Sono ancora diverse, comunque, le ipotesi sul tavolo e oggi dovrebbero esserci delle riunioni di lavoro per stringere, con un vertice interministeriale in serata, sul pacchetto. Si parla ancora di una forbice ampia, di 4-8 miliardi di euro. I 4,2 miliardi di partenza, che servono ad evitare l’aumento dell’Iva per quest’anno, potrebbero aumentare per trovare una soluzione ad altre priorità: terremotati, esodati, ma anche riforma del lavoro, in particolare su alcune parti della flessiblità in entrata. Domani il confronto coi sindacati e poi il consiglio dei ministri dove si tireranno le fila. Un cdm che a questo punto potrebbe tenersi, riferiscono fonti dell’esecutivo, tra giovedì e venerdì, se non all’inizio della prossima settimana. Per quanto riguarda l’Iva, si guarda anche al 2013: obiettivo almeno il dimezzamento a un punto del già previsto aumento della tassa. «Ora è da vedere se fare tutto adesso o rinviare una parte a subito dopo l’estate», riferiscono fonti governative.

IL GROSSO

arriverà dal pacchetto del commissario Enrico Bondi sui risparmi sugli acquisti di beni e servizi, con un ruolo più ampio per la Consip. Intervento scontato anche sulla sanità, in particolare sulla spesa farmaceutica e sui costi dei ricoveri. È invece verosimile che il giro di vite sul pubblico impiego sia rinviato. Ora potrebbe arrivare la stretta sui dirigenti e funzionari e la riorganizzazione di alcune presenze territoriali dello Stato. In un secondo tempo, se necessario, si agirebbe sulle piante organiche, sulle ferie e i buoni pasto. Ma le ipotesi sono ancora tutte aperte e la riunione di stasera, che appunto anticipa il confronto previsto con i sindacati per domani, dovrebbe essere in questo senso decisiva.
SERVE
«un piano industriale» del pubblico impiego, che contenga misure per far «dimagrire Regioni, Province e istituzioni» e non «i soliti tagli lineari senza senso», ha detto il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Sul fronte parlamentare, invece, si lavora già al nuovo decreto sulla crescita, che è all’attenzione della Camera.
Sempre a Montecitorio il primo decreto sulla spending review dovrà essere esaminato dall’Aula. In stand-by invece la delega fiscale: dopo le settimane perse per le correzioni sulla parte penale, ora la riforma è alla Camera ma ancora non sono stati calendarizzati i lavori. Premono i decreti che hanno maggiore urgenza tra quello sulla crescita e quello dell’accorpamento delle agenzie fiscali. Ma la riforma del fisco rischia di slittare e l’obiettivo di arrivare ai decreti di attuazione entro fine anno sembra allontanarsi.