Beatrice Bertuccioli
ROMA
LINO BANFI

(foto nel tondo) è un attore affermato e il successo gli ha garantito anche una certa agiatezza. Ma ha conosciuto anche tempi difficili, di pesanti ristrettezze economiche.
L’Italia tira la cinghia, come accadeva qualche decennio fa. Anche lei da ragazzo ha vissuto periodi difficili. Come ricorda quei tempi?

«Ho vissuto tanti periodi difficili, periodi in cui si faceva la lotta per riuscire a fare almeno un pasto al giorno. E non parlo solo degli anni Cinquanta, ma anche dei Settanta e anche degli inizi del mio successo, quando stavo chiudendo con il teatro e l’avanspettacolo e cominciavo a fare cinema. Era un periodo brutto».
Come mai, non la pagavano?

«Avevo fatto molti debiti durante il periodo dell’avanspettacolo. E i ‘cravattari’ romani non scherzano, devi restituire tre, quattro volte la cifra ricevuta in prestito. Così i soldi non bastavano mai. E allora capivi che le cose che fanno i ricchi, tu non le potevi fare. E non le facevi. Ma senza nessuna incavolatura, senza imprecare perché gli altri andavano tutti al mare e noi no. Ogni tanto, quando potevamo andare un giorno con i bambini a Ostia, si andava. Se no, non si andava. Ma senza pianti o recriminazioni. Una mentalità radicata in molti di noi che venivano dalla fame e dai sacrifici».
Su che cos’altro risparmiava? Sui vestiti?

«In quei periodi, il vestito dell’anno prima andava bene anche per l’anno dopo e magari anche per quelli dopo ancora. Qualcuno diceva, ma è un po’ consumato. Beh, pazienza, si lava bene e l’anno prossimo vedremo. E c’erano anche quelli che facevano rivoltare la giacca dal sarto per il figlio».
Anche a lei è capitato di dover fare questo?

«Eh, sì. Lo facevano anche le nostre mamme, in Puglia, tornando più indietro nel tempo. Ma si capiva lontano un miglio che erano giacche rivoltate. Ma allora era diverso da oggi».
Ovvero?

«Allora si faceva tutto con il sorriso. Adesso, per come ci hanno inacidito la vita, proprio non viene da sorridere».
Tempi difficili anche per lo spettacolo.

«C’è crisi anche nel nostro mondo. Per questo segnalo un’occasione di guadagno per sceneggiatori sotto i 40 anni. È stato istituito da Rai e Mediaset il ‘Premio Carlo Bixio’ e la migliore sceneggiatura per una fiction verrà premiata con 15mila euro. C’è tempo fino al 16 luglio».