di Massimiliano Mingoia

Milano, 14 luglio 2012 - Nicole Minetti ancora nell’occhio del ciclone. Nelle aule di giustizia e in quelle della politica. La consigliera regionale del Pdl ieri non si è presentata per legittimo impedimento al processo Ruby, nel quale è imputata. Quale legittimo impedimento? «Una visita medica a Parigi», ha precisato il suo avvocato. Una motivazione che non ha convinto la pm Ilda Boccassini, che ha chiesto ai giudici di multare la Minetti.

Richiesta respinta dalla quarta sezione penale del Tribunale di Milano. Intanto l’ex premier Silvio Berlusconi, pronto a ridiscendere in campo con un nuovo partito, ha chiesto all’igienista dentale, eletta in Consiglio regionale nel listino bloccato del governatore Roberto Formigoni, di dimettersi dall’assemblea del Pirellone. Un passo indietro utile a Berlusconi per rilanciare la sua immagine in vista delle elezioni politiche del 2013.

Ma la Minetti, per ora, rispedisce la richiesta al mittente: «Le mie dimissioni? Solo un’indiscrezione. Sono tranquilla e rimango al mio posto». Il capogruppo del Pdl in Regione, Paolo Valentini, afferma: «Le dimissioni di Nicole? Non c’è alcun atto ufficiale, prima che eventualmente ci sia mi auguro avvisi il capogruppo». Eppure fonti autorevoli del Pdl continuano a sostenere che le dimissioni della Minetti restino molto probabili. Lunedì, al rientro della consigliera regionale a Milano, la lettera di dimissioni, già pronta secondo alcuni boatos, potrebbe essere firmata.

Sì, perché c’è chi giura che l’accordo tra Berlusconi e la Minetti sia stato raggiunto. E che il passo indietro della consigliera regionale sia solo questione di giorni. In caso di dimissioni della Minetti, in Consiglio regionale entrerebbe Francesco Magnano, il «geometra di Arcore», sottosegretario regionale fino al febbraio scorso, inserito come la Minetti nel listino bloccato di Formigoni alle Regionali del 2010, ma nei posti che non gli avevano consentito di entrare nell’assemblea del Pirellone.

La conclusione probabile? Fuori l’igienista dentale del Cavaliere, dentro il geometra di Arcore. In Consiglio regionale, intanto, l’opposizione va all’attacco. Chiara Cremonosi (Sel) ieri ha scritto una lettera aperta alla Minetti in cui le chiede di «scusarsi con le donne che lavorano per questo Paese e che non hanno mai accettato umilianti scorciatoie». Più soft la posizione di Enrico Marcora (Udc): «Anche se tardive, le dimissioni della Minetti sarebbero un gesto apprezzabile che potrebbe mettere fine ad un’anomalia politica».